Quel che resta del Natale
Marco D'AcriMarco D'Acri.
Giovani dell'Italia dei Valori della Regione Piemonte
Marco D'Acri

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Marco D'Acri
Di Pietro torna ad alzare la voce contro il suo stesso governo e chiede, subito dopo l'approvazione della Finanziaria, "un chiarimento politico sul tema della legalità e della giustizia". Bersaglio del ministro, già protagonista di una dura battaglia contro l'indulto, "un provvedimento disastroso per la credibilità dell'Unione", ovvero la norma inserita in finanziaria sulla "prescrizione di fatto per i reati contabili". "E' un emendamento - prosegue il ministro - che porta l'Unione a comportarsi alla Berlusconi. Io e l'Italia dei Valori abbiamo combattuto per cinque anni le leggi 'ad personam' del governo Berlusconi e con un sotterfugio viene introdotta questa norma che di fatto impedisce allo Stato di recuperare le somme delle quali funzionari e dipendenti corrotti dello Stato si erano appropriati. E' grave soprattutto perchè questo emendamento carpisce la buona fede di chi come me al governo si è fidato del fatto che il maxi-emendamento governativo fosse nel pieno rispetto del programma dell'Unione e che oggi si trova ad avere una responsabilità oggettiva per un emendamento non concordato, non voluto, che mai avremmo approvato e che mai approveremo". "Chiediamo - spiega Di Pietro - un chiarimento politico al governo e alla maggioranza, non per questa Finanziaria che ormai è agli sgoccioli e di cui il Paese ha bisogno e che approveremo. Ma per rimanere noi stessi dell'Italia dei Valori all'interno di una maggioranza, che sui temi della giustizia scimmiotta troppo il Centrodestra".
'Una giustizia uguale per tutti: anche per Previti! Anche per Rete 4!'. E' il titolo della manifestazione indetta per oggi, a partire dalla 9, davanti alla Camera, da Italia dei Valori, per porre all'attenzione della politica, dell'informazione e della pubblica opinione, 'due gravi ingiustizie -si legge in un comunicato- che rappresentano le punte dell'iceberg di uno stato di degrado della vita democratica nella quale si continua a giustificare l'abuso di potere, portato a sistema e 'legalizzato' . Cesare Previti, condannato in via definitiva per corruzione della magistratura a 6 anni di arresti domiciliari (ridotti a 3 per l'applicazione dell'indulto) e alla pena accessoria dell'interdizione perenne dai pubblici uffici, ancora continua a ricoprire la carica di membro del Parlamento come deputato di Forza Italia, con tanto di indennita', dopo quasi otto mesi dalla pronuncia della sentenza. 'Europa 7', emittente televisiva vincitrice nel 1999 di due frequenze del circuito televisivo nazionale terrestre, ancora continua a non poter trasmettere sulle frequenze che gli spettano perche' queste continuano, dopo 7 anni, a essere occupate da Rete 4'. Parteciperanno alla manifestazione: il ministro per le Infrastrutture e leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro; Francesco Di Stefano, imprenditore proprietario delle emittenti televisive 'Europa 7' e '7 Plus'; deputati e senatori di idv e il gruppo del partito alla Regione Lazio.
Marco D'Acri

Ho sempre pensato che per entrare in una struttura pubblica come la RAI servissero concorsi pubblici paritetici, ma forse mi sbagliavo. Anzi, mi sono proprio sbagliato! La meritocrazia si è un pochino persa nel tempo e a quanto pare serve solamente un cognome importante o una sponsorizzazione di qualche politico influente o ex-dirigente RAI. Peccato, mi sarei visto bene in RAI... Resta comunque la carta Lele Mora o Uomini e Donne del marito di Costanzo...


Il 25 gennaio 2006, Scaramella spiega con chiarezza a Perry, un misterioso amico californiano, il progetto e, soprattutto, svela che il "dirty job" gli procurerà, come promette Berlusconi, un prestigioso incarico internazionale, dal quale - Scaramella rassicura Perry - potrà ancora aiutare "l'organizzazione". Quale organizzazione? Non si sa. Come non è ancora del tutto chiaro se il fantasioso consulente conservi da qualche parte documenti non consegnati alla commissione. A Repubblica, lunedì scorso, ha smentito di averne ("Ho consegnato tutto alla commissione"). A Perry confessa di non aver consegnato tutto e di custodirne ancora segretamente, in attesa di pubblicarli. A Porta a Porta, ieri sera, nuova versione: Scaramella ha ammesso di avere documenti "non attinenti al mio mandato di consulente della commissione" anche se connessi ai rapporti Mosca-Roma. Chissà. Ecco, dunque, la chiacchierata con Perry (25 gennaio, ore 23.55.52, durata 23 minuti e 39 secondi).
Il ministro della Salute, Livia Turco, farà visita a Piergiorgio Welby. Lo ha annunciato a Corrado Augias, nel corso della trasmissione "le storie", su Rai3. "Andrò a trovarlo", ha detto la Turco. Ma subito ha ribadito: "Sono contraria però a staccare la spina". Welby, secondo il ministro, "ci sta dando un grande messaggio, per questo voglio ringraziarlo". Ma resta contraria a prevedere per legge la possibilità di privare un paziente della vita: "non credo che questo attenga all'esercizio della libertà personale". La richiesta di Welby, "la possono accogliere i medici - dice la Turco- sulla base del loro codice deontologico. Sarebbe molto grave una parola di un ministro su una vicenda di questo tipo, che attiene alla libertà personale, al rapporto fra medico e paziente, alla scienza e alla deontologia medica". Al di là della vicenda di Welby "ci sono tante cose - continua il ministro - che si possono fare per promuovere la dignità delle persone in tutte le fasi della loro vita. Voglio andare a verificare come si muore oggi negli ospedali e nelle strutture sanitarie, fare in modo che le terapie anti-dolore così poco sviluppate diventino normalità e altrettanto le cure palliative. Proprio da Welby traggo la spinta umana ed etica a fare in modo che si possa morire con dignità in questo Paese". Intanto sui temi eticamente sensibili interviene il presidente del Consiglio. "Basta sorprese, c'è un programma da rispettare". Prodi, ricevendo i presidenti e i capigruppo di maggioranza della commissioni Sanità e Affari sociali di Camera e Senato, ha concordato con l'esigenza, avanzata anche dai parlamentari, di giungere alla discussione su questi temi dopo un esame approfondito e collegiale dei singoli provvedimenti.
Roberto Barbieri
Articolo di Daniel John Angrisani.
Roberto Barbieri
"La giustizia è come una tela di ragno: trattiene gli insetti piccoli, mentre i grandi trafiggono la tela e restano liberi"

