2.12.06

Se DS e Margherita negano le Primarie


Marco D'Acri
Ieri a Grugliasco (To), mio comune, si è svolto un incontro pubblico sul Partito Democratico, pensato come tavola rotonda di esponenti DS e Margherita, escludendo gli altri. In questo l'idea grugliaschese ricalca quella nazionale di Orvieto che ci aveva tagliato fuori e che quindi non ci vede d'accordo.
All'incontro di ieri il sottoscritto era assente, perchè impegnato in un gemellaggio GIV a Tarragona (Spagna), ma il GIV Piemonte c'era nelle persone di Roberto Barbieri e Massimiliano Altadonna. Proprio da Max è partita una domanda cruciale per la politica di Grugliasco: perchè Mazzù, sindaco uscente, ha rifiutato le Primarie? La risposta: se c'è un sindaco uscente di sinistra non se ne vede la ragione. Questo semplice scambio di battute apre gli occhi su buona parte della questione Partito Democratico. Senza dover citare l'esempio statunitense dove anche il Presidente uscente si sottopone alle Primarie, bisogna affermare con forza che queste non servono a scegliere il candidato, o per lo meno non partono con quella finalità. Chiedere le primarie vuol dire tentare la strada della legittimazione interna del candidato, attraverso un dialogo con la base. Vuol dire aumentare la democrazia interna ai partiti e renderla pubblicamente visibile. Altrimenti vorrebbe dire che se si sceglie un sindaco e si è di sinistra bisogna tenerselo per 8 anni anche se non si ha fiducia in lui, a meno di passare a destra, soluzione inimmaginabile (pensate se passasse la norma che consente 3 mandati, significherebbe: avete votato Mazzù, ora ve lo tenete per 12 anni!). Primarie vuol poi dire lasciare spazio anche ad anime nuove, magari non presenti in maggioranza, partitiche e non, per contribuire alla discussione ed alla stesura di un programma. Vuol dire evitare che le scelte politiche siano scelte di segreteria. A tal proposito è esemplificativo che la richiesta di Primarie sia venuta da un movimento giovanile, il nostro. La nostra generazione si avvicina alla politica ma cerchiamo linguaggi nuovi non legati ai vecchi sistemi. I movimenti e le associazioni chiedono altrettanto. Le Primarie sono un modo di convogliare queste nuove passioni permettendo loro quanto meno di partecipare. Mazzù a Grugliasco le ha definitivamente rifiutate assumendosene le responsabilità davanti agli elettori del centrosinistra. Spiace soprattutto che non abbia nemmeno proposto un'alternativa e che al momento non sembri in grado di guidare alcuna prospettiva di lungo termine o di rinnovamento, a nostro parere indispensabile. Infine una nota interna. Buquicchio, nostro coordinatore regionale, sulla questione Primarie non si schiera, chissà che aspetta, nonostante Di Pietro le abbia chieste ovunque. Al partito (in Piemonte) manca una linea politica sul tema. Ci dispiace e lo segnaliamo.
Marco D'Acri.