28.11.06

Se il Papa dice sì alla Turchia in Europa

Marco D'Acri
Sono convinto che la ragione principale della tiepida, se non fredda, accoglienza turca alla notizia del viaggio di Benedetto XVI risieda nel sentimento nazionalista del popolo turco. La richiesta turca di ingresso nell'UE risale agli anni '60 ed è da sempre dimostrazione della volontà di un Paese a maggioranza musulmana di convivere con i principi liberali e dello stato di diritto dell'Unione. Nel momento in cui il Vaticano si espresse per l'inserimento di un preambolo alla "Costituzione Europea" che richiamasse l'origine cristiana dell'Europa, i rapporti con Ankara sicuramente si sono incrinati. Se formalizzata, una questione puramente storica si sarebbe trasformata in un atto politico, visto dal governo turco come la chiusura a qualsiasi ingresso di Paesi senza maggioranze cristiane. Avrebbe anche significato chiudere gli occhi sulla storia di un Paese che fin dalla sua "nuova" nascita (...con una Costituzione che per volere di Ataturk si richiamava ai principi della Rivoluzione francese...) ha cercato di affermare la possibilità di unire principio democratico e maggioranza musulmana. Ignorando tutte le positive riforme attuate da Ankara sulla via di Bruxelles. Offendere quei tentativi è un aiuto per chi combatte a favore dei fondamentalismi togliendo legittimità al governo filoeuropeo di Erdogan. Proprio per questo sono stati gli ambienti politici piuttosto che quelli religiosi a non entusiasmarsi per la visita del Papa. In dubbio era l'incontro con Erdogan e non quello con il gran Muftì. La crisi era politica e non religiosa. Oggi Benedetto XVI ed Erdogan si sono incontrati in una sala dell'aeroporto per 15 minuti, il secondo era in partenza per un vertice Nato. Non era mai successo che un primo ministro turco accogliesse un ospite fin dall'aeroporto e questo è un bel segnale, sebbene "celato" dalla questione della "coincidenza". Allo stesso tempo Benedetto XVI ha dichiarato positiva la strada turca verso l'Europa. Questo è il messaggio politico dell'incontro e la "via della distensione". Da noi sia le proteste turche, sia la possibile adesione turca all'Unione Europea vengono giudicate con il metro dello scontro delle civiltà. Dimenticando che l'islamismo turco e quello arabo sono differenti. Mischiando politica e religione. E dire che Erdogan e il Papa non l'hanno fatto. Vuoi vedere che alla nostra classe politica saranno un Papa e l'opinione pubblica di un paese musulmano ad insegnare il concetto di laicismo?
Marco D'Acri.