Alla faccia di Tommaso Moro
"Il comunismo voleva distribuire a tutti la ricchezza, ma non é stato capace di produrla! Il capitalismo é stato capace di produrre ricchezza, ma non é stato capace di distribuirla in modo equo a tutti! Il sistema dei Nuovi Villaggi produrrà il massimo di ricchezza e la distribuirà a tutti in modo rassicurante ed equo!". Si presenta così, sul suo sito internet, il Partito Nuovi Villaggi, balzato improvvisamente all'onore delle cronache per aver acquistato una intera pagina del Corriere della Sera, nella quale si legge il testo di una lettera inviata a tutti i parlamentari italiani. La firma dell'inconsueta e costosa inserzione è di Giovanni Sassoli de Bianchi che ammette: "Non la faremo tutti i giorni". Un cognome, quello dei Sassoli, di una famiglia nobile molto nota, a Bologna e nel mondo imprenditoriale e finanziario. Apparteneva a loro, tra l'altro, la maggioranza della Buton spa, la casa di liquori famosa soprattutto per il marchio 'Vecchia Romagna', ceduta anni fa. L'idea alla base del nuovo partito, che nella lettera viene definita "fantastica, democratica e rivoluzionaria", è a dir poco ambiziosa: "Sarà garantito a tutti il lavoro, nessuna tassa verrà imposta e saranno forniti gratuitamente: casa, cibo, istruzione e le migliori cure mediche. Saranno assicurati una giustizia veloce, la massima salvaguardia dell'ambiente, l'eliminazione di tutte le burocrazie inutili, il tempo e i mezzi per sviluppare la propria spiritualità", ce n'è abbastanza per scomodare Tommaso Campanella e la sua 'Città del sole'. E i promotori del partito rassicurano: "Non è un'utopia, perché i nuovi villaggi saranno delle entità estremamente produttive".
Ma dai toni neo-rinascimentali, il testo della lettera piomba nelle profezie millenariste più cupe quando afferma che la necessità dei Nuovi villaggi è detta dal fatto che "stiamo velocemente andando verso una situazione in cui presto scarseggerà l'energia per muoversi, scarseggerà l'aria per respirare, scarseggeranno il cibo e l'acqua. Quando arriveremo a quel punto - si legge ancora nel testo - saremo costretti a combatterci l'un l'altro e pochi, i più forti, come sempre, si sazieranno a scapito dei più deboli". Per contrastare tutto questo, ai membri di Camera e Senato, Sassoli propone di "attivarsi per formare un gruppo trasversale dedicato alla promozione dell'idea dei nuovi villaggi", che potrebbe poi "eleggere un proprio portavoce con il compito di stare in contatto con la nostra associazione per individuare insieme e proporre al parlamento le necessarie iniziative finalizzate alla realizzazione dei nuovi villaggi". Questi, spiega poi, "sono dei nuovi habitat costruiti democraticamente, con il consenso della maggioranza dei cittadini, su porzioni disabitate del territorio di uno Stato sovrano". Il concetto di base su cui si fondano i nuovi villaggi e che solo scegliendo di limitare la propria libertà e i propri consumi, nel rispetto dell'ambiente e del prossimo, si ottiene la migliore qualità di vita. Tra le molte domande che sorgono di fronte ad un progetto di questa portata, c'è anche il motivo che dovrebbe spingere uno stato a realizzare questa sorta di enclave. I Nuovi Villaggi, infatti, sarebbero sottratti "quasi totalmente alla propria legislazione vigente". Condicio sine qua non è che i parlamentari "che formano la maggioranza, abbiano compreso e riconosciuto l'impossibilità dello Stato stesso di riorganizzare in tempi brevi, ed in modo economico, la totalità del proprio territorio mediante la legislazione ordinaria". Viceversa "è possibile invece effettuare cambiamenti in tempi brevi ed in modo economico se questi cambiamenti avvengono su piccole porzioni di territorio, appunto i Nuovi Villaggi". L'avviso a pagamento rimanda anche ad un sito nel quale è possibile documentarsi su filosofia, scopo, statuto, regolamento e villaggi virtuali. Per aderire al Partito Nuovi Villaggi è sufficiente scaricare un modulo, versare 50 euro ed essere convinti che questo "é il giusto metodo da adottare per realizzare un sano e migliore sviluppo della specie umana sulla terra e per allontanare il pericolo della sua auto distruzione".
1 Comments:
Conosco un tesserato di questo movimento...Toto Cutugno..."voglio andare a vivere in campagna...ahaha...ahahaa".
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