Giornata mondiale per il bando delle armi a grappolo
In occasione della prima Giornata mondiale di azione contro le armi a grappolo, l'UNICEF ha esortato i governi a creare un patto internazionale legalmente vincolante che vieti tali armi mortali, che rappresentano una grande minaccia per i civili, soprattutto bambini.
Le armi cluster sono bombe a grappolo che hanno varie cariche esplosive che prima di cadere al suolo esplodono con effetti nell'arco di vari chilometri e contengono centinaia di bombe piu' piccole che a volte si depositano al suolo, diventando un pericolo per chi le calpesti inavvertitamente. Circa il 20% degli ordigni resta inesploso, ma rispetto alle mine essi sono piu' pericolosi, in quanto hanno un raggio d'azione di 150 metri, quindi uccidono chi le calpesta e uccidono o feriscono anche chi si trovi nel loro raggio d'azione.
Troppe tragiche storie di munizioni cluster dimostrano che non possono essere utilizzate in zone popolate da bambini senza mettere a repentaglio il diritto alla vita, alla salute, al gioco e ad un ambiente sicuro. Questo è il pensiero dell'agenzia in un comunicato stampa. E questi incidenti mortali o mutilanti (con perdita di arti, vista o udito) avvengono sia durante che dopo i conflitti, come avviene in Libano, dopo la guerra tra Israele e gli Hezbollah, e in Bosnia, Cambogia, Iraq, Laos, Serbia e Vietnam.
I bambini, nota l'UNICEF, rappresentano un terzo dei colpiti dalle bombe cluster in Afghanistan, mentre durante la guerra del Kosovo molti bambini sono stati feriti munizioni cluster di mine terrestri antiuomo. I bambini infatti hanno una naturale curiosita' e il desiderio di giocare, e per questo sono piu' soggetti al ritrovamento delle munizioni cluster mentre effettuano esplorazioni, recuperano oggetti caduti in acqua o giocano a calcio, dato che le armi a frammentazione spesso appaiono come palline o canestri, oggetti che i bambini sono abituati a vedere, oppure sono colorate, il che le rende piu' attraenti per i bambini.
Il danno, ha sottolineato l'agenzia ONU, non riguarda solo chi rimane direttamente colpito, ma anche i suoi fratellini, privati dell'istruzione, dato che le famiglie difficilmente possono permettersi sia le spese mediche che quelle scolastiche. E non riguarda solo il fisico, ma genera anche implicazioni psicologiche.
Recentemente il parlamento UE ha chiesto alla Commissione ed agli Stati membri di vietare produzione, commercio, acquisto ed uso delle cluster bomb.
Il nostro ruolo dovrebbe essere quello di fare il più possibile informazione su questi fatti, perchè più persone conoscono queste notizie più possiamo spingere i governi dall'interno a prendere posizione per mettere al bando le armi che distruggono le vite dei bambini e non solo dei più giovani.
I bambini hanno un valore umano immenso; la rovina della loro esistenza è la fine del futuro dell'umanità. Più diamo spazio a queste iniziative che purtroppo i mass media trascurano e meno sorrisi togliamo dal viso dei nostri piccoli.
Rebecchi Lorenzo
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