13.10.07

Si parla solo di tasse

Torino, 13 ottobre 2007


Egregi
Giorgio Napolitano, Franco Marini, Fausto Bertinotti, Romano Prodi, Barbara Pollastrini, Giovanna Melandri, Rosy Bindi, Fabio Mussi, Giuseppe Fioroni, Cesare Damiano, Paolo Ferrero, Alfonso Pecoraro Scanio, Livia Turco, Francesco Rutelli, Pier Luigi Bersani, Tommaso Padoa-Schioppa.
e p.c.
Enrico Letta, Antonio Di Pietro, Beppe Grillo, Marco Travaglio, Vittorio Zucconi.



Vi scrivo per porre alla vostra attenzione una domanda che mi pongo ormai sempre più spesso ma purtroppo ancora senza risposta.

Da diversi anni a questa parte nel nostro paese non si fa altro che parlare di tasse. Per chiunque ci sia al governo o all’opposizione sembra che l’unico argomento realmente degno di attenzione sia quello fiscale. Sicuramente i cittadini e le imprese sentono sempre più a cuore i problemi economici che minano la serenità degli uni e la competitività delle altre; tuttavia l’eccessiva e quasi morbosa attenzione della nostra politica per le tasse rappresenta a mio avviso uno dei più significativi segnali del suo fallimento.

Ora io mi chiedo, come mai nel nostro paese si parla solo di tasse? Solo di soldi? Solo degli aspetti più strettamente materiali, e sembra ormai che nessuno si renda più conto – o almeno non i politici che ci governano – dei problemi più concreti che minano seriamente il presente ed il futuro del paese. L’educazione dei giovani è passata ormai tragicamente in secondo piano, l’importanza del lavoro per la dignità dei cittadini sembra dimenticata, l’importanza della buona qualità della vita forse nessuno sa nemmeno più cosa sia.

Quel che è più buffo ed inverosimile è che le più grandi battaglie tra governo e opposizione relativamente alle tasse riguardano molto spesso cifre che per la maggior parte dei comuni cittadini sono così piccole, come se una differenza di spesa di poche decine o poche centinaia di euro all’anno sia paragonabile all’importanza di vivere in un paese più moderno, più sicuro, più rispettoso dell’ambiente e della salute dei cittadini, più efficiente nei servizi, più ricco di opportunità per la propria carriera e la propria soddisfazione personale, più educato ed acculturato, più rispettoso dei diritti umani e della dignità delle persone, più corretto, più equo, più libero, più solidale, più adatto a crescere dei figli, più civile.

Intendiamoci, avere una buona situazione economica è importante per tutti, soprattutto per chi non ce l’ha. Tuttavia in questo paese stiamo commettendo l’imperdonabile errore di rivolgere tutta la nostra attenzione verso il denaro, soprattutto verso quello che non c’è, trascurando tutto ciò che rende la vita degna di essere vissuta.

Nel ringraziarvi per la vostra attenzione porgo distinti saluti.

dott. Alessandro Romeo