Il viaggio di cronista italiano
Era il decano dei giornalisti italiani. Dopo Indro Montanelli se n'è andato anche lui. Enzo Biagi era l'ultimo di una generazione ormai estinta, quello dei cronisti, che ci ha raccontato l'Italia nell'ultimo secolo. Il suo modo di descrivere, spiegare e comunicare era semplice, mai aggressivo, sempre puntuale. L'Italia che fa fatica ad emergere dalle macerie di una guerra devastante, l'Italia che deve ancora incontrare la democrazia: sono gli anni in cui Enzo Biagi, partigiano e giornalista, racconta da testimone, lui, che nell'aprile del 1945 annunciava ai bolognesi attraverso una radio locale l'avvenuta liberazione. Libertà! Già, libertà, quella parola che non cadrà mai in disuso, ma che anzi, l'accompagna durante tutto il suo percorso. Fino ai giorni nostri, quando un'altra liberazione, assai meno epocale e combattuta, coinvolge il mondo dell'informazione: la fine del suo esilio mediatico, voluto nel 2002 dal Presidente del Consiglio. Oggi è libero di esprimersi, Enzo, anche se non potrà più farlo attraverso le colonne del Correre della Sera: chissà quante cose avrebbe avuto ancora da dirci! Vorrei chiudere con una sua citazione, più che altro per dimostrare quanto questa figura mancherà al nostro Paese:
«Ero l'uomo sbagliato al posto sbagliato: non sapevo tenere gli equlibri politici, anzi proprio non mi interessavano e non amavo stare al telefono con onorevoli e sottosegretari [...] Volevo fare un telegiornale in cui ci fosse tutto, che fosse più vicino alla gente, che fosse al servizio del pubblico non al servizio dei politici».
Bon voyage!
Roberto Barbieri
1 Comments:
Non posso che esprimere la mia tristezza per la perdita di un grande uomo e di un grande giornalista.
Un uomo tutto di un pezzo che abbiamo apprezzato molto per il suo lavoro e per sue qualità umane.
Scusatemi, non sarà il momento della polemica, ma non posso che esprimere il mio sdegno per il comportamento indecoroso e a dir poco dittatoriale che l'ex premier Silvio Berlusconi gli ha riservato. Egli lo ha silurato senza molta cortesia.
Biagi ha dovuto subire un'umiliazione senza precedenti nonostante la sua età già avanzata. Aspetto con ansia le reazioni di Berlusconi dopo averlo maltrattato pubblicamente.
Il povero Biagi rappresenta ancora, a mio modesto parere, un baluardo di democrazia e di giornalismo vero, che oggi non esiste quasi più in un paese civile e democratico come l'Italia.
Caro Enzo ci mancherai. Ne abbiamo ancora bisogno di gente come te e non so come, dove e quando la troveremo ancora.
Rebecchi Lorenzo
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