Fame di verità
Calciopoli ci ha insegnato che questo è il tempo in cui gli accusati (Moggi) sono gli unici ad avere il diritto di una tribuna mediatica senza contraddittorio e in cui ogni verità giudiziaria sia passibile di dubbio da parte del primo che passa (nell'occasione l'esperta di diritto sportivo e penale, sig.ra Simona Ventura, e il dott.Bruno Vespa), non rispettandone la legittimità. E' lo stesso tempo in cui la sig.na Gregoraci, protagonista dell'affaire Sottile, portavoce di Fini, dimostra con la sua presenza nelle televisioni dell'ex presidente del Consiglio che i suoi "metodi" sono tutto tranne che inefficaci. Ma calcio e TV mi interessano poco. Sono molto più sconcertato dalla polvere che si è alzata contro le indagini sullo spionaggio fiscale ai danni di Romano Prodi e famiglia. Giovedì scorso Guido Ruotolo, sulle pagine de "La Stampa", ha portato alla luce il piano Sismi che risale all'inizio del governo Berlusconi (2001). Il dossier, trovato il 5 luglio dagli uomini della Digos nella sede Sismi diretta da Pio Pompa, uomo legato a Pollari, si apre con questi toni: "ci si propone di colpire e disarticolare una struttura nemica del centrodestra con azioni anche traumatiche". Pensiamo a quante azioni illegali dei corpi del nostro Paese si sono ripetute in questi anni e quante volte l'obiettivo del discredito è stato Romano Prodi, dal caso Telekom Serbia, dissolto nel nulla, in poi. Tutto per evitare che fosse lui il candidato dell'opposizione, unico in grado di competere col padrone dell'etere. Eppure la democrazia dal basso, più forte di tutto, grazie alle primarie, lo ha impedito. Penso ancora al continuo attacco alla magistratura ed alla legge che ha impedito al dott.Giancarlo Caselli non di essere nominato, ma anche solo di concorrere alla carica di procuratore nazionale antimafia. Tutto questo mi suggerisce una definizione da vocabolario: "Atti, dichiarazioni ed azioni, anche illecite, mosse da organi dello Stato verso altri, volte a destabilizzare, a togliere equilibrio, all'intero sistema istituzionale". Ebbene, la parola adatta sarebbe quindi eversione ma solo a dirlo si può essere tacciati di catastrofismo. Ha ragione Barbara Spinelli quando afferma che noi italiani sappiamo che la storia riproduce i crimini che emergono "ogni volta con le loro oscurità, che diventano perenni; con i loro personaggi, di cui si dimenticano presto i reati. Ogni volta con i loro giudici, accusati di malafede e fallimento per il solo fatto che non sempre riescono a condannare, pur avendo accertato colpe non confutate (è il caso di Andreotti, assolto anche se giudicato reo di associazione con la mafia fino al 1980)". Ancora concordo quando dice che disarticolare il bipolarismo attraverso le grandi intese vuol dire abbassare il controllo democratico, scegliere la compromissione e non il compromesso. Ora mi aspetto da Giuliano Amato una riforma chiara dei nostri servizi segreti e dall'opposizione delle risposte chiare sulle loro responsabilità, anche politiche. E mi attendo che essi stessi rispettino le sentenze che verranno. Siamo stanchi degli slogan, non possiamo più accettarli. Abbiamo fame di verità. Marco D'Acri.