28.7.06

Chi ha votato a favore dell'indulto


Dal blog di Antonio Di Pietro, 28 luglio 2006
Il voto dei deputati è pubblico e quindi, per definizione, tutti hanno diritto di sapere come hanno votato i singoli parlamentari. Le votazioni sono presenti sul sito della Camera nel documento Indice Elenco N.2.

Sarebbe davvero grave se si volesse nascondere agli elettori chi ha votato a favore dell'indulto.
Di seguito riporto i nomi di chi ha votato per questo colpo di spugna:

Democrazia Socialista
Barani, Catone, De Luca Francesco, Del Bue, Nardi.
Forza Italia
Adornato, Alfano Angelino, Alfano Gioacchino, Aprea, Aracu, Armosino, Azzolini, Baiamonte, Baldelli, Berlusconi, Bernardo, Berruti, Bertolini, Biancofiore, Bocciardo, Bonaiuti, Bondi, Boniver, Boscetto, Brancher, Bruno, Brusco, Caligiuri, Campa, Carfagna, Carlucci, Casero, Ceccacci, Ceroni, Cesaro, Cicchitto, Cicu, Colucci, Conte Gianfranco, Costa, Craxi, Crimi, Dell’elce, Della Vedova, Di Cagno Abbrescia, Di Centa, Di Virgilio, Fabbri, Fallica, Fasolino, Fedele, Ferrigno, Fini Giuseppe, Fitto, Floresta, Fontana Gregorio, Franzoso, Fratta Pasini, Galli, Garagnani, Gardini, Gelmini, Germana’, Giacomoni, Giro, Giudice, Iannarilli, Jannone, La Loggia, Lainati, Laurini, Lazzari, Lenna, Leone, Licastro Scardino, Lupi, Marinello, Marras, Martusciello, Mazzaracchio, Milanato, Minardo, Mistrello Destro, Misuraca, Mondello, Mormino, Moroni, Nan, Napoli Osvaldo, Palmieri, Palumbo, Paoletti Tangheroni, Paroli, Pecorella, Pelino, Pepe Mario, Pescante, Picchi, Pili, Pizzolante, Ponzo, Prestigiacomo, Ravetto, Rivolta, Rossi Luciano, Russo Paolo, Santelli, Sanza, Scajola, Simeoni, Stagno D’alcontres, Stradella, Testoni, Tondo, Tortoli, Ugge’, Valducci, Valentini, Verdini, Verro, Vitali, Vito Alfredo, Vito Elio, Zanetta, Zorzato.
Italia Dei Valori
Rossi Gasparrini.
La Rosa Nel Pugno
Antinucci, Beltrandi, Bonino, Boselli, Buemi, Buglio, Capezzone, Crema, D’elia, Di Gioia, Mancini, Mellano, Piazza Angelo, Poretti, Schietroma, Turci, Turco, Villetti.

Misto
Brugger, Neri, Nucara, Oliva, Rao, Reina, Widmann, Zeller.
Rifondazione Comunista
Acerbo, Burgio, Cannavo’, Cardano, Caruso, Cogodi, De Cristofaro, De Simone, Deiana, Dioguardi, Duranti, Falomi, Farina Daniele, Ferrara, Folena, Forgione, Frias, Giordano, Guadagno, Iacomino, Khalil, Locatelli, Lombardi, Mantovani, Mascia, Migliore, Mungo, Olivieri, Pegolo, Perugia, Provera, Ricci Andrea, Ricci Mario, Rocchi, Russo Franco, Siniscalchi, Smeriglio, Sperandio, Zipponi.
Udc
Adolfo, Alfano Ciro, Barbieri, Bosi, Capitanio Santolini, Casini, Cesa, Ciocchetti, Compagnon, Conti Riccardo, D’agro’, D’alia, Delfino, Dionisi, Drago, Forlani, Formisano, Galati, Galletti, Giovanardi, Greco, Lucchese, Marcazzan, Martinello, Mazzoni, Mele, Mereu, Peretti, Romano, Ronconi, Ruvolo, Tabacci, Tassone, Tucci, Vietti, Volonte’, Zinzi.
Udeur
Adenti, Affronti, Capotosti, Cioffi, D’elpidio, Fabris, Giuditta, Li Causi, Morrone, Picano, Pisacane, Satta.
Ulivo
Albonetti, Allam, Amato, Amendola, Amici, Attili, Aurisicchio, Bandoli, Baratella, Barbi, Bellanova, Benvenuto, Benzoni, Bersani, Betta, Bianchi, Bianco, Bimbi, Bindi, Bocci, Boffa, Bordo, Brandolini, Bressa, Bucchino, Buffo, Burchiellaro, Burtone, Caldarola, Calgaro, Capodicasa, Carbonella, Cardinale, Carta, Castagnetti, Ceccuzzi, Cesario, Chianale, Chiaromonte, Chicchi, Chiti, Cialente, Codurelli, Colasio, Cordoni, Cosentino Lionello, Crisafulli, Crisci, Cuperlo, D’alema, D’antona, D’antoni, Damiano, Dato, De Biasi, De Brasi, De Castro, De Piccoli, Delbono, Di Girolamo, Di Salvo, Duilio, Fadda, Farina Gianni, Farinone, Fasciani, Fassino, Fedi, Ferrari, Fiano, Filippeschi, Fincato, Fiorio, Fioroni, Fistarol, Fluvi, Fogliardi, Fontana Cinzia, Franceschini, Franci, Froner, Fumagalli, Galeazzi, Gambescia, Garofani, Gentili, Gentiloni, Ghizzoni, Giachetti, Giacomelli, Giovanelli, Giulietti, Gozi, Grassi, Grillini, Iannuzzi, Incostante, Intrieri, Lanzillotta, Laratta, Leddi Maiola, Lenzi, Leoni, Letta, Levi, Lomaglio, Longhi, Lovelli, Luca’, Lulli, Luongo, Lusetti, Maderloni, Mantini, Maran, Marantelli, Marcenaro, Marchi, Mariani, Marino, Marone, Martella, Mattarella, Melandri, Merlo Giorgio, Merloni, Meta, Migliavacca, Miglioli, Milana, Minniti, Misiani, Monaco, Morri, Mosella, Motta, Musi, Mussi, Naccarato, Nannicini, Narducci, Nicchi, Oliverio, Orlando Andrea, Ottone, Papini, Parisi, Pedulli, Pertoldi, Pettinari, Pinotti, Piro, Piscitello, Pollastrini, Prodi, Quartiani, Ranieri, Realacci, Rigoni, Rossi Nicola, Rotondo, Ruggeri, Rugghia, Rusconi, Ruta, Rutelli, Samperi, Sanga, Sanna, Santagata, Sasso, Schirru, Scotto, Sereni, Servodio, Sircana, Soro, Spini, Sposetti, Squeglia, Stramaccioni, Strizzolo, Suppa, Tanoni, Tenaglia, Testa, Tolotti, Tomaselli, Trupia, Vannucci, Velo, Ventura, Verini, Vichi, Vico, Villari, Viola, Violante, Visco, Volpini, Zaccaria, Zanotti, Zucchi, Zunino.
Verdi
Balducci, Boato, Boco, Bonelli, Cassola, Cento, De Zulueta, Francescato, Fundaro’, Lion, Pecoraro Scanio, Pellegrino, Piazza Camillo, Poletti, Trepiccione, Zanella.
L'Italia dei Valori non si arrende, la battaglia per escludere dall'indulto reati gravissimi si trasferisce al Senato, dove la discussione avverà in tutta fretta sabato pomeriggio con la votazione addirittura nella notte di sabato, come avviene per chi ha qualcosa da nascondere.
Antonio Di Pietro

26.7.06

Dalla "SalvaPreviti" all'indulto

Marco D'Acri
Ovvero il difetto dell'incoerenza. I motivi della vittoria del centrosinistra alle scorse elezioni sono numerosi ma è innegabile che uno dei più importanti sia stata la voglia di cambiamento rispetto ad una gestione affaristico personale del potere, che ha portato ad un'evoluzione preoccupante del diritto finanziario. Basti pensare a tutte quelle leggi, che vanno dalla depenalizzazione del falso in bilancio ai condoni fiscali, che hanno permesso a personaggi di dubbio valore di salire alle cronache finanziarie della scorsa estate. Ci ricordiamo tutti i Ricucci, Fiorani. I processi per accertare le loro responsabilità sono difficilissimi dal punto di vista investigativo nonchè costosissimi da quello economico. Ed oggi? Cosa ha portato la vittoria dell'Unione? Non si sono ancora viste modifiche in senso restrittivo a quelle "leggi-vergogna" ma ci si è prodigati in tutta fretta per approvare questo indulto entro luglio, con gli Italiani ancora euforici per la coppa del mondo e distratti dalle prossime vacanze. Questo indulto perchè, come dice bene Carlo Grosso, "non ci troviamo di fronte ad un atto di clemenza ma a una vera e propria vergogna". I reati finanziari, corruttivi e contro la pubblica amministrazione secondo questo provvedimento sarebbero da equiparare ai piccoli reati e i loro responsabili beneficierebbero di quell'atto di clemenza studiato per risolvere (...da capire per quanto tempo...) il sovraffollamento delle carceri. Proprio per questo problema si era espresso a favore Giovanni Paolo II e in questo modo viene motivata politicamente l'iniziativa.Eppure i reclusi per i reati finanziari sono pochissimi, quindi qualcosa non torna. Brutti dei DS ha parlato di "indispensabile compromesso per approvare un provvedimento che necessita dei 2/3" e Pecorella (avvocato di Berlusconi) di Forza Italia si è affrettato a chiarire che "il testo è blindato e verrà approvato solo se non modificato".Ci sono due logiche dietro questi discorsi. Il primo è che Forza Italia (...riflettete elettori di Silvio nonchè 24% degli Italiani...) ormai ammette di difendere i corrotti, i corruttori, chi fa della Pubblica Amministrazione un proprio forziere (forse per questo si chiamano forzisti?) e che a loro il sovraffollamento delle carceri interessa poco o nulla. D'altro canto i DS mi ricordano gli esponenti della Lega quando affermavano che il federalismo valeva bene un compromesso sul premierato "forzato". Ma oggi vale la pena fare un compromesso con certe logiche? Dubito che l'appello del Papa in Parlamento fosse un messaggio in difesa di Ricucci, Fiorani, Tanzi o Previti. Ma il motivo più importante per modificare questa proposta di indulto è che i reati finanziari e corruttivi uccidono e non sono quindi reati minori.Da un lato uccidono l'economia togliendo credibilità al sistema Italia. Lo sanno bene gli Statunitensi che pur di tutelare gli investimenti hanno varato una legislazione rigorosissima. Inoltre uccidono nei cantieri, negli ospedali, sulle strade, dove tutto l'illecitamente sottratto allo Stato sarebbe servito ad aumentare le sicurezze e le tutele collettive. Vi rifletta il Presidente della Repubblica Napolitano quando parla di stragi sui posti di lavoro. Una delle più grandi preoccupazioni che mi dava il governo Berlusconi era il messaggio di tolleranza verso coloro che considerano la legalità ostacolo agli affari.Dai condoni edilizi alle tombe fiscali erano molti i tristi presagi in un paese dove la corruzione è a livelli gravissimi. Cari corrotti, corruttori e affini non preoccupatevi, il governo Prodi non si allontana dal sentiero Berlusconi e come disse il Rutelli di Guzzanti : "aho...qui nun c'è nessuno che ve vuole male!". Marco D'Acri.
P.s.: il solito grandissimo Di Pietro è sceso in piazza contro questo orrore. Travaglio con lui.Gli "amici di Beppe Grillo" anche.Nanni Moretti dov'è?

Lettera di Antonio Di Pietro a Beppe Grillo

“Caro Beppe,
a pochi mesi dalle elezioni ho deciso di scriverti una lettera che spero tu possa pubblicare sul blog. Domani Unione e Cdl voteranno a favore di una legge, quella sull’indulto, che non era prevista nel programma dell’Unione e che io ritengo del tutto estranea alla volontà degli elettori del centrosinistra. Questa legge, nata per liberare le carceri, è stata estesa ai reati di falso in bilancio, corruzione, reati fiscali e finanziari anche nei confronti della Pubblica amministrazione.
Neppure il governo Berlusconi era arrivato a tanto. E’ un colpo di spugna che viene effettuato nel pieno del periodo estivo. Un atto gravissimo del quale è riportata un’informazione parziale, e spesso strumentale, da parte di giornali e televisioni. Il tuo blog, forse, può darne una diffusione maggiore e soprattutto libera.
Sono profondamente contrario al fatto che l’accordo per l’approvazione dell’indulto si basi su uno scambio politico con Forza Italia, in quanto prevede l’inclusione di reati per i quali vi sono processi e condanne di esponenti, anche di primo piano, della Casa delle Libertà. Se l’indulto passasse così com’è, tutti i fatti di mala amministrazione e di mala attività imprenditoriale, rimarrebbero impuniti. Si tratta di persone colpevoli di reati come tangentopoli, calciopoli, bancopoli. Persone che hanno occupato le indagini delle magistrature e le prime pagine dei giornali in questi ultimi anni.
Io ho scritto ai leader dei partiti dell’Unione per un vertice in cui discutere dell’indulto. Non ho avuto risposta. Nel Consiglio dei ministri dello scorso venerdì ho sottolineato la gravità di questa legge, contraria agli interessi dei cittadini, ma utile alle consorterie dei partiti.
Ho minacciato le dimissioni da ministro nella più totale indifferenza dei colleghi. L’Idv è il quarto partito della coalizione con 25 rappresentanti tra Camera e Senato. La sua uscita dalla coalizione può far cadere il Governo, ma io non mi sento di ritornare alle urne e, forse, di riconsegnare il Paese a Berlusconi.
L’Unione ha posto il veto sui nostri emendamenti per l’esclusione dei reati finanziari, societari e di corruzione dall’indulto. Lunedì e martedì prossimo l’Italia dei Valori farà tutto quello che è in suo potere per rallentare l’approvazione della legge sull’indulto attraverso una serie di emendamenti. L’Italia merita altri politici, altri governi. Non deve essere costretta a scegliere tra il peggio e il meno peggio, come tu spesso dici.
L’Italia dei Valori, da sola non può cambiare, questo Paese. Gli italiani devono fare sentire e forte la loro voce, in tutti i modi legittimi possibili, per evitare un ennesimo passo indietro della democrazia”.
Antonio Di Pietro.

News da Palazzo Cisterna

GIV Piemonte

INTERROGAZIONI
Sicurezza lavoratori Amiat
Raffaele Petrarulo (Italia dei Valori) ha rilevato come occorra tutelare e prevenire gli incidenti sul lavoro degli addetti Amiat, nella fattispecie degli autisti raccoglitori della differenziata, poiché per effettuare lo svuotamento dei cassonetti devono lasciare incustodita la postazione di guida con il motore acceso. Nonostante l'argomento non fosse di pertinenza provinciale, l'assessore Angela Massaglia ha comunque dato comunicazioni in merito.

La domanda sorge spontanea: prima di essere eletti, non sarebbe il caso documentarsi su quali sono le competenze dell'Ente per cui ci si candida?

GIV Piemonte visita lo Stadio Olimpico

GIV Piemonte

Mercoledì 26 luglio 2006, alle ore 01,28 una delegazione del GIV Piemonte ha visitato in anteprima lo Stadio Olimpico di Torino... Una meraviglia!!

Maggiori info nei prossimi giorni...

15.7.06

MANI PULITE





Italia dei Valori, partito degli italiani che vogliono lottare contro le ruberie, contro gli schifi della politica, per i valori che i politici non conoscono e non percepiscono più: il partito di Andrea Buquicchio e di Raffaele Petrarulo.... PER DINDIRINDINA!!!

Non mi inoltro ulteriormente sul quasi 56enne, che ha troppe gatte da pelare e si è incasinato con le sue mani come un bimbo un po' troppo biricchino.
Il secondo, che forse non tutti conoscono, è Capogruppo al Consiglio Provinciale di Torino (ovvero l'unico!) e tiene per le palle l'assessore IDV Bugnano, minacciando di passare all'altro partito della pasta asciutta e lasciandola così senza CADREGA (lei giustamente è già grande e vaccinata per mandare a stendere "Il Petrarulo" - così lo chiamano gli amici). Inoltre, dimenticavo, è anche consigliere alla VI Circoscrizione del Comune di Torino.
Ebbene, ieri sera mi ha chiamato al telefono chiedendomi l'appoggio, nei confornti dei Big di Roma e Milano, per far dimettere "Il Buquicchio" al Comune di Torino così da poter andarci lui, in quanto arrivato secondo ed in quanto "Il Chiamparino" c'è l'ha a morte con "Il Buquicchio". L'idea non sarebbe malvagia se...
... se lui non avesse affermato in una riunione pre-elettorale di aver già firmato un documento secondo cui si candidava solo per verificare il suo peso politico con gli elettori, ma ad ogni modo non sarebbe mai andato al Comune. Inoltre, lui non si dimetterebbe da consigliere provinciale (perchè altrimenti andrebbe "Il Pizzale" ex-consigliere regionale IDV che se n'è andato perchè qua c'era un ambiente bellissimo e lui voleva di peggio), ma solo da consigliere circoscrizionale perchè previsto dalla legge (almeno questo).
Quindi da accordi pre-elettorali "Il Buquicchio" e "Il Petrarulo" si dovrebbero dimettere perchè già ricoprono cariche (il primo è disposto a farlo mentre il secondo no), e lasciare spazio a chi viene dopo, ovvero "Il Barbieri" un ragazzo di 26 anni che ha avuto l'appoggio del GIV per la sua campagna elettorale arrivando così terzo. Ma "al Petrarulo" questo non va bene perchè solo lui sarebbe in grado di risolvere il litigio col Chiampa e non "Il Barbieri" (Petra mavva... a leggerti l'articolo "Il Provinciale" in questo sito http://www.mondointasca.org/dossier/?articleID=865)

CONCLUDO: non mi interessa alcunchè delle vostre poltrone, mi interessa solo che il 56enne non tenga più le redini dell'IDV in Piemonte perchè lo ritengo incompetente a fare ciò. Perchè una cosa e promettere poltrone, gestire eletti leccaculo, e un'altra è avere nel partito iscritti che non sono eletti e non hanno parenti, datori di lavoro o simili con le mani nella marmellata. Vorrei capire su quali basi c'è una tale stima verso questo signore per consentirgli di fare tutto questo schifo... a meno che l'Italia dei Valori sia una lista civetta finanziata da Silvio Berlusconi!

Se possibile portatemi arance rosse siciliane, le mie preferite, e se avete bisogno di conoscere una persona matura, intelligente e corretta vi presento mio nipote di 4 anni. Baci

P.S.: se volete fare commenti abbiate la correttezza di mettere il vostro nome e cognome, grazie!

Manu Chao e la TAV

Marco D'Acri
Cosa "c'azzecca" Manu Chao con la TAV? Bè, questa è una bella domanda. Giovedì il concerto gratuito alla Pellerina è stato bellissimo e si è aperto con gli auguri agli Italiani per la Coppa del Mondo ma soprattutto per il cambio di governo (grande Manu Chao...quando vedo Mastella penso per consolarmi al rschio di altri 5 anni di Mr.B.). Ora, mi viene da immaginare Manu Chao in giro per l'America Latina per sostenere le molte proteste delle popolazioni, dalla lotta contro la privatizzazione dell'acqua e dei servizi essenziali, alla promozioni dei diritti democratici delle minoranze, alla tutela dei diritti umani. Giusto e lodevole. E poi, eccolo a Torino. Avete idea dei cantanti stranieri che arrivano in Italia e imparano un paio di frasi in Italiano del tipo "come va?" oppure "vi state divertendo"? Penso che Manu Chao abbia cercato di conoscere prima dello spettacolo quale fosse la protesta di questo angolo di Italia.Come per comunicare col pubblico.E quale migliore contestazione che quella anti-TAV?Infatti l'ha citata e via di grida e bandiere contro questo benedetto tunnel.Personalmente sono favorevole alla Torino-Lione e credo che coniugare unione dei popoli e sviluppo dell'Unione Europea, difesa dell'ambiente e protesta anti-TAV sia un trinomio impossibile.La ferrovia veloce è un'infrastruttura pulita e pubblica in grado di mettere in comunicazione le genti d'Europa e la contestazione rischia di non proporre alternative. Ma a parte questo trovo imbarazzante che la più grande istanza popolare proposta alla pubblicità di un grande evento dalla nostra generazione torinese, sia la protesta contro un treno. Mi ha fatto un po' ridere e penso, magari sbaglio, che anche Manu Chao qualche dubbio l'abbia avuto. Manu Chao, sei un grande, ma lascia perdere la TAV. Marco D'Acri.

14.7.06

Schiavi dei liberisti in uno Stato di sinistra!

Tratto dal blog di Beppe Grillo e non dal libro "L'elogio della follia" di Erasmo da Rotterdam http://www.beppegrillo.it/2006/07/fantozzi_e_vivo_1.html#comments

Anzichè parlare di poltrone e di rapporti tra ariani ed ebrei, è il caso che qualcuno si cominci ad occupare dei problemi della gente!!!

12 luglio 2006
FANTOZZI E' VIVO E LOTTA TRA NOI
Ricevo questa lettera da uno dei tanti schiavi moderni. Lavorava 56 giorni (di otto ore) al mese, belin. Ma questa è fantascienza, fantalavoro, fantacapitalismo. Quando ho letto la mail non ci volevo credere, pensavo a uno scherzo di Paolo Villaggio. Ho telefonato al ragazzo che ha confermato tutto e mi ha detto di mettere per esteso il suo nome. Se la Lidl vuole scrivere una replica la pubblicherò.
“Mi presento:mi chiamo Emanuele D., sono pugliese, ho 32 anni, laureato in Economia e Commercio e vivo a Bologna da quando ho un anno. Adesso ho un problema: hai mai sentito parlare della Lidl? E' una società tedesca che si occupa della grande distribuzione di prodotti quasi esclusivamente alimentari, in Italia è famosa per i suoi discount ma non solo.. A dicembre 2005 vengo contattato dai dirigenti della società per fare un colloquio "di sicuro interesse", così comincia tutto:mi offrono 29000 euro l'anno, automobile aziendale, buoni pasto e tutti i benefits del caso per diventare quello che chiamano il Capo Settore, ossia, un quadro intermedio con le stesse mansioni di un capo area ma responsabile di una area provinciale non regionale. Il 15 dicembre lascio il mio vecchio lavoro "responsabile di reparto" in una catena di distribuzione di elettronica, a tempo indeterminato, ed il 2 gennaio approdo da questi tedeschi! Da quel giorno la mia vita viene stravolta! Tutte le mattine in piedi alle 5.00, la mia giornata inizia con lo scarico di camion pieni di merce, naturalmente da solo e con la forza delle braccia, poi sistemo il banco della frutta, del pane e le vasche della carne ed anche qui sollevo chili e chili di merce. Alle 9 apre il negozio al pubblico e solo allora iniziano ad arrivare i primi dipendenti (naturalmente tutti in formazione, con mille dubbi e domande alle quali devo rispondere io)e fino alle 21 il mio impegno è rivolto ad ogni singola mansione presente all'interno di un supermercato. Ovviamente se ho un po’ di tempo mi offrono di andare a pulire il parcheggio scoperto del negozio, perchè d'inverno con la neve è difficile per i clienti parcheggiare. Se rimane del tempo posso anche mangiare qualcosa, chiaramente dopo le 15.30 perchè a pranzo arriva un altro camion da scaricare.Dopo la chiusura mi occupo di risistemare tutto il negozio (1286 mq) affinché sia perfetto per l'apertura del giorno successivo. Il negozio che mi viene affidato ha anche la fortuna di essere sotto personale a causa del forte turnover e così dopo le 21 sono sempre da solo a lavorare. Se tutto va bene, finisco per le 22.30, se tutto non va bene alle 22.30, quando credo di aver finito la mia giornata, arriva il controllo notturno, ossia un collega che ha il compito di valutare il tuo operato, che non è mai soddisfacente e così te ne rimani fino a notte inoltrata nel tentativo di fare qualcosa di soddisfacente, ricordandoti che il motivo della tua permanenza è solo la tua negligenza.
Ci sono anche le giornate di inventario notturno in cui dalle 5 della mattina si va letto alle 3.30 per ricominciare tutto dopo 1 ora e mezza.Il giorno di riposo che mi spetta in realtà è bene non utilizzarlo per risparmiare qualche nottata lavorativa, la domenica non è il giorno di Dio, ma il giorno di chiusura della filiale e non si va a messa ma si approfitta dell'assenza dei clienti per fare altri inventari o rifacimenti.
In questo frangente mi capita un lutto in famiglia, per il quale mi spettano 5 giorni visto il viaggio a Brindisi che devo fare, ma i miei superiori hanno pensato che 3 giorni potessero essere più che sufficienti e al mio ritorno mi accusano di aver abbandonato il posto di lavoro senza essermi assicurato che tutto fosse programmato e "a posto" per i 3 giorni successivi.
Mi capita anche un infortunio, e devo chiedere il permesso di assentarmi dal negozio per andare al pronto soccorso a mettere qualche punto alla mia mano, permesso che mi viene accordato dopo 2 ore e, al mio ritorno dall'infortunio, vengo accusato di aver abbandonato il posto di lavoro senza essermi assicurato che tutto fosse programmato e "a posto" per tutto il periodo di degenza.
Questa non è solo la mia esperienza, infatti abbiamo iniziato la formazione in 83 in tutta Italia (13 in Emilia Romagna) ed a oggi ci sono solo 24 persone (3, me compreso in Emilia Romagna)che continuano ad aver la forza di fare tutto questo ogni mattina.
I costi dei prodotti riescono ad essere contenuti perchè l'azienda non è disposta a pagare straordinari (perchè se lavori di più è solo per colpa tua), festività non godute(perchè sei in formazione e più lavori più impari).
La loro politica è quella del terrore, i dipendenti devono essere impauriti in modo da evitare ogni genere di rivendicazione o richiesta, infatti i sindacati non riescono ad avere una rappresentanza all'interno dei punti vendita.
Cercando in internet ho scoperto decine di testimonianze vicine alle mie, ed addirittura è stato pubblicato un libro "nero" lo Schwarzbuch, del quale è possibile trovare notizia anche su WIKIPEDIA, che racconta gli innumerevoli soprusi della Lidl nei confronti dei propri dipendenti.
Io all'ennesimo insulto ingiustificato, stanco di ricevere chiamate ad ogni ora del giorno, di non avere nemmeno il tempo per recuperare le mie energie, a quattro giorni dal termine del fatidico periodo di prova, ho provato a contestare i loro comportamenti e così sono stato obbligato a presentare la lettera di dimissioni, cosa che sono riuscito a non fare solo grazie all'aiuto di chi ha vissuto con me questi orribili mesi, e che mi ha permesso di non cadere sotto i loro colpi.Sono in malattia da quel giorno, ho bisogno di ritrovare l'equilibrio che loro mi hanno tolto, e sto affrontando la situazione con l'appoggio di un sindacato, che mi aiuta anche a contestare qualcosa che non mi aspettavo, il licenziamento arrivatomi via telegramma durante la malattia.
La loro politica va al di fuori di ogni logica di mercato,sfruttano le persone fino all'esaurimento e poi le buttano via, tanto per contratti così appetitosi trovano qualche altro ragazzo che pensa finalmente di poter costruire qualcosa per il suo futuro.Quello che ora sto cercando è sicuramente di riprendermi da questa esperienza, ma vorrei far conoscere alla gente, ovviamente contenta di aver trovato il risparmio sotto casa, da dove questo risparmio viene; non cuciamo i palloni e siamo tutti maggiorenni, ma sopportiamo soprusi e condizioni di lavoro non certo degni di un paese che ha la pretesa di far parte dell'unione europea (il monte ore mensile, 16 ore al giorno per 28 giorni, è di 448 per una base oraria di 3,48 euro, con un contratto da 42 ore settimanali elastiche e l'inquadramento da quadro).
Vorrei scrivere un milione di altre cose, far parlare insieme con me decine di colleghi costretti alle situazioni più impensabili, ma spero almeno di aver aperto una strada per riuscire a far conoscere tutto questo, in modo che nessuno più si trovi nelle condizioni di dover sposare la società per cui lavora e doverLe riconoscere anche i "doveri coniugali".. passivi chiaramente..
Grazie per l'impegno che metti in quello che fai, per tutti.
Emanuele.

Cercasi psichiatra-traduttore... urgente!

Articolo comparso il 04/07/06 sul sito http://www.piemonte.antoniodipietro.it/

Torino, 4 luglio 2006
L’ESTREMISMO, MALATTIA INFANTILE DELLA SINISTRA
Ogni qualvolta la sinistra più radicale arriva o si avvicina a responsabilità di Governo riemerge una inguaribile malattia congenita nella psiche dell’ uomo di sinistra: l’estremismo.
Già se ne lamentava Lenin che di rivoluzioni se ne intendeva e scrisse in proposito un saggio molto noto:”L’estremismo malattia infantile del comunismo”.
Solo una cronica immaturità può, nonostante le dure repliche della storia, far scambiare i propri sogni per realtà.
Il rifiuto di affrontare la realtà, di assumersi le responsabilità che vivere comporta, di farsi carico delle esigenze reali di un paese, di considerare le mediazioni non una sconfitta , ma il risultato di una sintesi tra posizioni diverse, sono da sempre la caratteristica degli estremisti.
La posizione “degli oltranzisti della pace” sulla vicenda Afghanistan ne è un’ulteriore drammatica prova.
L’estremismo, inteso come intransigenza assoluta e cieca fedeltà alla propria ideologia, ha portato il nostro paese ai peggiori disastri.
Il fascismo fu anche la conseguenza della posizione della sinistra massimalista che rifiutò sdegnosamente di collaborare con i riformisti.
Quando fu realizzato il primo centro-sinistra, i socialisti dissidenti, indebolendo il Psi, fondarono il Psiup, assai vicino al vecchio Pci filosovietico.
All’epoca del terrorismo, fior di intellettuali simpatizzavano con i terroristi e nella migliore delle ipotesi arrivavano ad affermare “né con lo stato né con i terroristi”.
Quando nel 1991, troppo tardi, Occhetto cambiò nome al vecchio Pci, i duri e puri si sentirono traditi e fondarono “Rifondazione Comunista”.
Pochi anni tardi più tardi la caduta del governo Prodi portò a cinque anni di governo Berlusconi e non alla settimana di 35 ore.
Oggi rischiamo di fare peggio.
E’ stato sottoscritto un programma unitario, ma molti esponenti della sinistra radicale pare non si sentano minimamente impegnati dagli obblighi che comporta un governo di coalizione.
E’ auspicabile che il “paziente” Prodi , pur di governare, non si mostri cedevole ad ogni assurda nuova pretesa.
Un buon padre di famiglia sa che, quasi sempre, dire no aiuta a crescere e a rendere adulti i figli.
Speriamo che valga anche per gli eterni fanciulli dell’estrema sinistra.

Il segretario politico regionale IdV
Andrea Buquicchio

12.7.06

Nessuno tocchi Buquicchio... ?

Torino la polemica la città medaglia d'oro della resistenza è insorta contro l'infelice metafora del capogruppo dell'Italia dei Valori seccato perchè non è entrato in giunta
CHIAMPARINO NON VUOLE IN MAGGIORANZA IL CONSIGLIERE CHE SI PARAGONA AGLI EBREI
12/7/2006
di Elena Minucci

TORINO. Una cosa è certa: la Torino medaglia d’oro della Resistenza, la Torino di Emanuele Artom che fu vittima di inenarrabili dileggi e sevizie, la Torino di un Primo Levi che nel ‘39 a causa delle leggi razziali fatica a laurearsi e due anni dopo rimedia un diploma con su scritto «studente di razza ebraica» ieri mattina non poteva credere a quanto apparso sui giornali. Perchè lì si raccontava che un consigliere comunale della maggioranza, Andrea Buquicchio dell’Italia dei Valori, nel corso di un lungo intervento in Sala Rossa, davanti al sindaco e ai colleghi, con tono risentito, aveva dichiarato: «Noi siamo stati esclusi dalla giunta con un metodo di selezione che ricorda quello previsto dalle leggi razziali del 1938».
Un paragone a dir poco inaccettabile, pronunciato per di più all’interno di un’istituzione democratica come il Consiglio comunale e che ha scosso e offeso non solo la Comunità ebraica, ma l’intera società civile. E una frase che al capogruppo dell’Italia dei Valori è costata la permanenza in maggioranza: «Fra noi è sceso un muro - ha dichiarato ieri il sindaco - con quella frase si è autoescluso lui dai miei sostenitori». La condanna e l’invito a ritrattare la frase è arrivata anche dagli altri palazzi della politica, dove l’Italia dei Valori siede in giunta: Provincia e Regione. Dura la reazione del presidente della Comunità Ebraica di Torino Tullio Levi che si dice contento della fermezza dimostrata dal sindaco Chiamparino nello stigmatizzare il fatto: «Purtroppo - aggiunge - assistiamo sempre più spesso ad affermazioni che banalizzano la Shoah. E ogni volta restiamo esterrefatti». Secondo Marta Silva preside della Scuola ebraica «Colonna e Finzi» si tratta di un fatto ancor più grave perchè «persone di quella rappresentatività non è pensabile che non abbiano coscienza di ciò che dicono». Si è trattato di una frase inaccettabile anche per Daniela Santus, docente universitaria di religione ebraica e candidata per An alle ultime elezioni: «Un‘aberrazione. Ero già intervenuta quando il mio candidato sindaco, Buttiglione, paragonò Torino ad Auschwitz: bisogna badare al significato delle parole. Evidentemente chi parla non conosce la storia».
E Andrea Buquicchio che fa, ci ripensa? Non proprio: «Premetto che non volevo offendere nessuno, e quindi mi scuso con la Comunità ebraica. Ma il mio bersaglio era Chiamparino. Forse il paragone era infelice, ma nei nostri confronti si sono davvero applicati metodi che hanno del razzistico. Loro sono gli ariani, noi gli ebrei. Mi spiego?». Tutti contro Buquicchio. Il capogruppo dell’Italia dei valori, che, come spiega il sindaco Chiamparino, «ha un’idea della politica in cui manca proprio la gerarchia dei valori».
Sono bastati trenta secondi di un intervento durato 30 minuti in Consiglio comunale, l’altra sera, per mischiare sangue e pastasciutta: «Noi siamo stati esclusi dalla giunta con un metodo che ricorda quello previsto dalle leggi razziali del 1938». Una frase letta su un foglio. Quindi scritta, meditata e pronunciata a freddo. E il freddo, in Sala Rossa, è diventato gelo. «Se avessi presieduto io i lavori del Consiglio in quel momento - ha detto ieri Beppe Castronovo - lo avrei interrotto e gli avrei chiesto di chiedere scusa alla Comunità ebraica e alla società civile tutta. Ma purtroppo ero fuori dall’aula». Ha pensato il sindaco Chiamparino a rispondergli a tono. Nelle sue parole, lo sdegno che oggi, alla lettura dei giornali, ha scosso la Torino di Primo Levi e di Emanuele Artom, la Torino Medaglia d’oro della Resistenza: «Il fatto di aver usato questo a dir poco infelice paragone con le leggi razziali denota un’insostenibile leggerezza della politica che non mi permette di andare oltre nel confronto con questo consigliere». Ha detto lunedì Chiamparino, mentre la maggioranza (l’opposizione era andata a casa per altri motivi) assisteva attonita al dibattito. «Per me si è chiuso un rapporto - ha poi precisato ieri Chiamparino - dopo questo increscioso episodio non esiste più un dialogo e non posso più considerare l’Italia dei Valori all’interno della maggioranza».
Non sarà più considerato nella maggioranza di Chiamparino, ma il partito di Buquicchio è al governo anche in Provincia (dove l’assessore è addirittura sua moglie, Patrizia Bugnano) e in Regione. E ieri, sia la presidente Bresso sia Saitta sono intervenuti sull’argomento, la prima consigliando a Buquicchio di ritirare la sconveniente frase pronunciata in Sala Rossa il secondo consigliandogli addirittura di andarsene in vacanza perchè evidentemente troppo affaticato: «Una delle doti indispensabili per chi fa politica è quelladi sapere pesare le parole: in questo campo il dottor Buquicchio ha ancora moltissima strada da fare». E ha aggiunto: «Uno strapuntino non può valere il confronto con un alegge che tanto dolore ha causato nel nostro Paese in anni per fortuna lontani in cui la democrazia non esisteva e la vita umana non aveva alcun valore per chi governava l’Italia». Sconcertato anche il capogruppo dell’Ulivo in Comune Andrea Giorgis: «Non mi capacito di come questo consigliere abbia potuto utilizzare un paragone tanto offensivo quanto fuori luogo. Offensivo non soltanto per la Comunità ebraica, ma per l’intelligenza di chi ha dovuto ascoltarlo l’altra sera». E per fortuna che la consigliera dell’Ulivo Piera Levi Montalcini durante l’intervento di Buquicchio si era per un attimo distratta: «Si tratta di una frase di una gravità assoluta. Purtroppo non è la prima volta che in Consiglio comunale ci offendono, era già accaduto per la Pasqua ebraica. Non dico che siamo rassegnati, ma quasi. La condanna comunque è totale».
Anche l’assessore all’Area Metropolitana Marta Levi si dice stupefatta delle dichiarazioni di Buquicchio, anche se non era in aula al momento in cui sono state pronunciate: «E mi riconosco completamente nella presa di distanza del sindaco».
Ma non ci sono soltanto Levi che fanno parte dell’«Ulivo ariano» a prendere le distanze dal capogruppo in Comune dell’Italia dei Valori. C’è anche Mario Cornelio Levi, (presidente dell’ottava circoscrizione e un nonno deportato) che è espressione dello stesso partito di Buquichio che ieri mattina leggendo il giornale ha fatto un balzo sulla sedia: «Ha fatto un paragone a dir poco improprio. E’ un qualcosa che va al di là della realtà».
E mentre il ministro alle Infrastrutture Antonio Di Pietro con cui Buquicchio dice di sentirsi quasi tutti i giorni non si esprime sulla questione, a Torino le reazioni politiche si sprecano. La condanna arriva anche dall’opposizione di Palazzo civico. Dice il vicepresidente del Consiglio comunale Michele Coppola (Forza Italia): « Sicuramente il riferimento è infelice e due volte ho detto al collega di attenersi all’argomento iscritto all’ordine del giorno».

Il caso Buquicchio

Marco D'Acri
Si potrebbe tacere. In fondo su Andrea Buquicchio in questi giorni si sono scagliati in molti e, tra questi, pochi i disinteressati. Chi non ha mai visto di buon occhio l'Italia dei Valori ha colto l'occasione per infierire. Si potrebbe tacere quindi. Eppure da giovane militante voglio aggiungere la mia voce. Discutere sul merito dell'affermazione non ha senso tanto per il rispetto che porto nei confronti delle vittime del nazifascismo tanto perchè considero quella del nostro coordinatore regionale un'uscita infelice e inopportuna per quanto in buona fede. Non sbaglia Marco Revelli quando parla di "tendenza all'iperbole che avvelena il dibattito pubblico". Tanto più se lanciata contro la propria coalizione. Ma qual è l'impatto sul partito? Inizio a chiedermi se sia poi così importante un assessorato. E' davvero giustificabile che gli accordi si facciano prima delle urne e che con un risultato inferiore al 2% si chieda un posto in giunta? Lo chiedo non per contestare una strategia che avrà le sue ragioni ma per evitare che queste diventino questioni automatiche non appena l'opinione pubblica pensa all'Italia dei Valori. Non si sarebbe dimostrato alto senso di responsabilità ritirando autonomamente la richiesta per l'assessorato e aprendo una discussione interna sul pessimo risultato delle amministrative? Può darsi che fare un passo indietro non sia proprio di un politico di razza ma chi, come me, ha dalla sua l'età è abituato a guardare agli eventi con prospettive di lungo termine e sono certo che quelle scelte avrebbero giovato all'immagine del partito aiutandoci a diffondere i valori in cui crediamo. Oggi invece, non solo per Chiamparino, ma per tutti gli elettori dell'Unione, siamo il partito alla gogna incapace di esprimere alcun esponente di riferimento per Torino che non sia Buquicchio, il coordinatore regionale. Così egli si trova, solo, ad agire su più fronti con la possibilità umana di commettere qualche passo falso come quello, grave, di lunedì. Possibile che il nostro partito non riesca a muovere delle persone su progetti che promuovano la nostra immagine nel lungo periodo? Io non ho risposte. So solo che un gruppo di ragazzi ci ha provato per il referendum e ringrazio chi, come Giancarlo Chiusano e Anna Maria Russo, li ha aiutati. Per qualcuno la campagna referendaria non era utile al partito ma oggi mi chiedo se lo sia una lotta contro i mulini a vento per ottenere, così sembra ai più, la solita vecchia poltrona. Marco D'Acri.

10.7.06

Campioni del Mondo... un sogno che diventa realtà!

Forse non sarà una canzone
a cambiare le regole del gioco
ma voglio viverla così quest'avventura
senza frontiere e con il cuore in gola.
E il mondo in una giostra di colori
e il vento accarezza le bandiere
arriva il brivido e ti trascina via
e sciogli in un abbraccio la follia.
Notti magiche
inseguendo un goal
sotto il cielo
di un'estate italiana
e negli occhi tuoi
voglia di vincere
un'estate
un'avventura in più!
Quel sogno che comincia da bambino
e che ti porta sempre più lontano
non è una favola e dagli spogliatoi
escono i ragazzi e siamo noi.
Notti magiche
inseguendo un goal
sotto il cielo
di un'estate italiana
e negli occhi tuoi
voglia di vincere
un'estate
un'avventura in più.
Notti magiche
inseguendo un goal
sotto il cielo
di un'estate italiana
e negli occhi tuoi
voglia di vincere
un'estate
un'avventura in più!
Un'avventura in più!
Un'avventura... goal!

7.7.06

Nuovo inno summer '06 del GIV Piemonte


In maniera molto democratica, dopo essermi consultati, abbiamo decisi il nuovo inno del GIV Piemonte per l'estate 2006... accettosi commenti.

SIAMO UNA SQUADRA FORTISSIMI
http://www.deejay.it/dj/rubrica?idProgramma=61&idRubrica=110
Stoppi la palla al volo, come ti ha imparato tanto tempo fa
quando giocavi invece di andare a scuola
quanti sgridi ti prendevi da papà
perché sognavi un giorno che avresti stato
nell'Italia convocato adesso
tutti sono con te
ma ci devi dimostrare che...

Siamo una squadra fortissimi
fatta di gente fantastici
e nun potimm' perde
e fa figur' e mmerd'
perché noi siamo bravissimi
e super quotatissimi
e se finiamo nel balatro
la colpa è solo dell’albitro

"Pronto Luciano bello perché non ti stai impegnando piu'?
questi ci stanno rovinando i mondiali questi qua
devi fa qualcosa"

Cornuti siamo vittimi dell'albitrarità
a noi contraria
ecco che noi cerchiamo
di difenderci da queste inequità
così palese
grande Luciano moggi
dacci tanti orologi agli albitri internazionali
si no co' cazz' che vinciamo i mondiali

Siamo una squadra furbissimi
fatta di gente drittissimi
e nun vulimm' perde e fa figur'e mmerd'
perché noi siamo bravissimi
e superquotatissimi
e se qualcuno ci ostacola
ce lo diciamo alla Cupola

di Checco Zalone

Perchè votare l'Italia dei Valori?


Questo è il titolo di una mail inviatami da un amico che mi ha indicato un articolo presente su http://www.mondointasca.org/dossier/?articleID=865

IL PROVINCIALE
“Io sottoscritto consigliere provinciale Raffaele Petrarulo, venuto a conoscenza che il Toroc ha omaggiato le Autorità di una fornitura che comprende: una giacca, un paio di guanti, un paio di pantaloni, un berretto, uno zainetto, relativamente al Presidente della Provincia, agli Assessori provinciali…ritiene dequalificante la limitazione alle sole persone citate, escludendo i consiglieri provinciali restanti, eletti con suffragio dai cittadini. Il mio disappunto è da ricondurre non a un diritto di un benefit in quanto personaggio politico, ma a una caduta di stile e d'immagine che tale comportamento arreca, dove la divisa di Torino 2006 indossata anche dai consiglieri provinciali, presenti nei siti olimpici e alle gare che si disputeranno, avrebbe sicuramente reso più consono alla carica che rivestono e rappresentano”. (lettera di protesta inviata al Toroc dal consigliere provinciale Petrarulo, Lista Di Pietro-Italia dei Valori). No comment.

6.7.06

Libertà e Democrazia

da repubblica.it del 06/07/06, di Ezio Mauro
Un atto ufficiale della Procura della Repubblica di Milano contro due alti funzionari del Sismi ipotizza che il giornalista di Repubblica Giuseppe D'Avanzo sia stato sottoposto a intercettazione illegale da parte dei nostri servizi segreti. Si tratta, com'è evidente, di uno scenario inquietante. Un giornalista impegnato da anni in un lavoro di analisi e di inchiesta - insieme con Carlo Bonini - su tutte le vicende più delicate ed oscure della Repubblica viene fraudolentemente "ascoltato" nel suo lavoro da parte di due pubblici ufficiali, incaricati di operare a tutela della sicurezza del Paese e dei cittadini.
Un reporter intercettato fuori da ogni inchiesta giudiziaria, da ogni ipotesi di reato, da ogni autorizzazione della magistratura, fuori in una parola dalla legalità e dalla legge. Semplicemente per un sopruso, un abuso di potere diretto contro l'autonomia della libera stampa. È così grave quanto è avvenuto che ci dobbiamo domandare dov'è cominciato, e quando è finito. Quali altre intercettazioni sono state fatte a giornalisti, senza emergere nel filtro casuale di un'inchiesta? Con quali limiti invisibili, con quanti custodi occulti, abbiamo lavorato negli anni di Berlusconi? E il governo attuale, di fronte a questo attacco ad un diritto fondamentale di una società democratica, non sa far altro che replicare una gregaria "fiducia" nei servizi?
Repubblica, naturalmente, si difende da sola, con il lavoro dei suoi reporter che è davanti ai suoi lettori. Ma se il Paese non ha nulla da dire quando un giornalista è intercettato dai servizi perché indaga su di loro, perché scrive su un giornale sgradito, o semplicemente perché è un giornalista, allora significa che in quel Paese tutto può davvero succedere.

5.7.06

Istat, deficit/Pil al 5,8%

ROMA - Il deficit pubblico nel primo trimestre del 2006 è stato pari al 5,8% del Pil. Lo comunica l'Istat. Nello stesso periodo il saldo primario dei conti pubblici italiani, cioè l'indebitamento al netto degli interessi passivi, è risultato negativo e pari a 5.135 milioni euro (-9997 milioni di euro nel corrispondente trimestre del 2005), con una incidenza negativa sul Pil dell'1,5% (-3% nel primo trimestre del 2005).

Le entrate totali sono aumentate in termini tendenziali del 5,5% con un'incidenza sul Pil del 40% (39,2% nel corrispondente trimestre del 2005). "I dati confermano il buon andamento delle entrate nel primo trimestre 2006", hanno fatto notare gli esperti dell'Istat. Nel dettaglio, infatti, le entrate correnti hanno registrato una crescita del 5,4% dovuta alla crescita delle imposte indirette (5,1%), alla crescita delle imposte dirette (10,9%) e alla crescita dei contributi sociali (4%). Le entrate in conto capitale hanno fatto registrare in termini tendenziali una crescita del 21,3%, dovuta alla crescita delle altre entrate in conto capitale (25,4%).

Nel primo trimestre 2006 le uscite totali sono aumentate in termini tendenziali dello 0,9%. Il loro valore in rapporto al Pil è pari al 45,8% (46,9% nel corrispondente trimestre del 2005). Le uscite correnti nel primo trimestre 2006 hanno registrato un aumento dell'1,5%. Tale aumento è dovuto all'effetto combinato di un aumento del 3,9% dei redditi da lavoro dipendente, un aumento del 4,6% delle prestazioni sociali in denaro, di una diminuzione dell'1,6% dei consumi intermedi, di una diminuzione del 2,2% delle altre uscite correnti e del 6,2% degli interessi passivi.

Le uscite in conto capitale, sono diminuite del 7,2%. Tale diminuzione è la risultante di un aumento degli investimenti fissi lordi (5,6%) e una diminuzione delle altre uscite in conto capitale (28,8%). Sul calo delle uscite in conto capitale hanno inciso le riduzioni dei trasferimento in conto capitale alle imprese pubbliche, cioè Ferrovie ed Anas.

Gli esperti dell'Istat hanno tenuto a precisare che nell'interpretazione dei dati va tenuto conto che, secondo quanto stabilito in sede comunitaria, le serie trimestrali delle voci del conto sono del tipo grezzo, cioè non depurate della componente stagionale. Questo spiega in gran parte la forte variabilità in corso d' anno degli aggregati del conto ed in particolare del saldo (indebitamento netto) che assume andamenti diversi nei trimestri in cui vengono adottati i vari provvedimenti di politica economica e le diverse manovre di bilancio.
Repubblica.it
Pierpaolo Laurenti

3.7.06

Intervista a Speroni

Corriere.it
MILANO — «Non so come fare a convincere il calabrese». È sconsolato Francesco Speroni. Ripete «è uno schifo», dice di essere «sotto choc». E ha questo problema del calabrese: «Più che fare un progetto e spiegarglielo, che dobbiamo fare? Era pure annacquato 'sto federalismo. La verità è che non vogliono cambiare».
E allora che si fa? «Ma non lo so, proprio non lo so».
Non faccia così, qualche soluzione ci sarà per convincere il calabrese. «Ma come si fa, sono tutti forestali. Ci ho fatto anche un comizio laggiù».
Com'è andata? «Così così. Comizio veloce, non c'era nessuno».
E allora? «E allora con le armi non ci si riesce: i baschi sono 50 anni che sparano e niente. La democrazia, poi, non ci ha portato a niente. Non vedo nessuna strada».
Colpa degli «italiani schifosi»? Bossi non ha gradito l'espressione. «Ah sì? Non so, non lo sento da tanto».
Neanche Maroni: sbaglia Speroni, la colpa è nostra che non ci siamo spiegati bene. «Sarà, ma mi sembra che abbiano capito benissimo».Pentito? «No, ma se volete correggo: è il voto che è schifoso».
Ecco, così non si offende nessuno. Ma il voto è democrazia. «E allora? Le faccio qualche esempio di voto democratico?Per esempio il fascismo? «Senza andare così lontano, la Palestina e Hamas, l'Iran e Ahmadinejad».
È la democrazia. «Non mi pare che la nostra Costituzione sia tanto democratica».
No? «No. In Spagna hanno votato i catalani non gli spagnoli. E la Serbia nulla ha obiettato a che il Montenegro se ne andasse per conto suo».
Non sarà che la Lega ha sbagliato qualcosa? «Non so, non credo».
E Bossi? Dice che il mondo va verso il federalismo. «Ma no, certi esempi non mi trovano d'accordo. Ci sono solo 18 Paesi federali nel mondo».
Lui si rifà al Galles, alla Scozia. «Sbaglia, è più autonoma la Lombardia. Almeno noi possiamo farci le nostre leggi elettorali. Gli esempi giusti sono Belgio e Spagna».
Con un Bossi più in forma avreste vinto il referendum? «No, l'impostazione del federalismo precede la malattia, non ce l'avremmo fatta comunque. Ma non addebito nulla né a lui né alla classe dirigente della Lega, non è quello il problema».
Non resta che la Svizzera. «Non me lo dica. Non riesco ad andarci».
In che senso? «È già due volte che cerco di convincere la mia famiglia. Ma loro niente».
Dove andrebbe? «In Ticino. Anche se poi lì sarei uno straniero e non godrei dei benefici del federalismo. Ci vogliono 12 anni per diventare cittadini».
Già. Sono paradossi. In più hanno anche il matrimonio gay. «Ma chissenefrega, tanto arriverà anche qui. E comunque meglio un Paese federalista con i matrimoni gay che questa Italia centralista. Anche Cattaneo andò a Lugano. E pure Mazzini, quando si incazzò, si rifugiò in Svizzera».
Pierpaolo Laurenti

1.7.06

Marco D'Acri al congresso ELDR


Marco D'Acri è stato nominato membro della delegazione IDV-GIV che il 12 e 13 ottobre pateciperà al congresso ELDR - European Liberal Democratic and Reform Party a Bucarest. L'ELDR è la coalizione liberal-democratica a cui fa parte l'Italia dei Valori al Parlamento Europeo. Lunedì 3 luglio la lista verrà portata ad Antonio Di Pietro.
Questa è una grande notizia per Marco, che da quattro anni si è sempre dedicato con passione e dedizione all'IDV, e per noi giovani del Piemonte.
E magari qualcuno da ora si ricorderà del suo nome!

La grande riforma liberale

TAXI – Niente limiti alle licenze per far circolare più veicoli
ASSICURAZIONI – Fine dell’agente in esclusiva e arrivo dell’indennizzo diretto
NOTAI – Vendere l’auto sarà più veloce col passaggio di proprietà in Comune
PROFESSIONI – Cancellate le tariffe minime per ridurre i costi delle parcelle
TRASPORTI – Introduzione dei bus privati per incrementare la competizione
FARMACIE – Vendita dei farmaci generici nei supermercati per ridurne i prezzi
COMMERCIO – Negozi e centri commerciali senza limiti di spazio e permessi
PANE – Più agevole aprire un forno o aumentare la produzione
CONSUMATORI – Via libera alle cause collettive per difendersi dai grandi abusi
BANCHE – Più semplice chiudere un conto corrente ed eliminazione delle condizioni capestro

A questo punto non rimane altro che portare a termine questo progetto, continuare per questa strada e potenziare gli organi di controllo della concorrenza per garantire un effettivo miglioramento della competizione a vantaggio dei migliori, senza perdere di vista le tutele minime dei soggetti coinvolti da questa riforma liberale.