28.8.07

Il V-Day è anche nostro

Il nostro gruppo di Novara parteciperà al V-Day organizzato da Beppe Grillo per il giorno 8 settembre.
Quel giorno verranno raccolte le firme per promuovere una legge di iniziativa popolare. Con quella proposta di legge si vuole:
a) impedire che possano assumere cariche parlamentari chi ha una condanna definitiva o in primo e secondo grado;
b) limitare a due mandati il seggio in parlamento;
c) ripristinare la preferenza diretta degli elettori per eleggere deputati e senatori.
Quindi i motivi del nostro appoggio si possono benissimo intuire e sono di due tipi:
1. I contenuti dell'iniziativa. Infatti sono i nostri stessi cavalli di battaglia. In parlamento il partito IDV, cui siamo vicini, ha già presentato due proposte di legge che vanno nella direzione voluta da Beppe Grillo. Inoltre il nostro partito ha raccolto le firme per abrogare parzialmente la legge elettorale di Calderoli. Non possiamo lasciare solo chi crede nelle nostre idee e nei medesimi progetti.
2. La strategia politica. Questa è importante. E' l'occasione di dare un'immagine al nostro movimento, per dare pubblicità ai nostri propositi. E' il momento di entrare in azione, di avere contattato con la gente, con il territorio, con le associazioni e con la società civile. E' la nostra opportunità per coinvolgere giovani e per sviluppare sia la nostra associazione.
E' un modo per fare proselitismo e per attirare forze nuove.
Sono più 150.000 gli iscritti al V-Day. Non possiamo sciupare questa occasione per conoscere gente e per aumentare il nostro seguito.
Beppe Grillo è uno dei personaggi più vicini alle battaglie di Di Pietro. Più di un'occasione il comico ha pronunciato parole di apprezzamento per il nostro leader.
Non saremo solo delle comparse, ma daremo un contributo attivo alla manifestazione e faremo sentire la nostra presenza, sempre che gli organizzatori ci diano la possibilità.
Ho già avuto dei contatti con alcuni organizzatori e mi chiedono cosa facciamo, quanti siamo, se possiamo trovare un autenticatore. Noi abbiamo bisogno di loro, ma anche loro hanno bisogno di noi. Non lasciamoli soli.
Alcuni mi hanno detto che hanno votato per noi. Questa è la prova che sono vicino a noi. Non dobbiamo perdere questa straordinaria opportunità.
Se devo essere sincero, la parola usata da Grillo per lanciare la sua iniziativa non mi piace molto. Ma questo fa parte del suo repertorio ed il suo modo anche di comunicare.
Noi non ci dobbiamo vergognare di quello che siamo e di ciò in cui crediamo. Le loro battaglie sono anche le nostre. Di fronte alle parole oltraggiose e razziste di Gentilini e alle frasi calunniose di Caruso, non dobbiamo vergognarci degli aggettivi usati da una persona come Grillo che viene censurato da tutti i mezzi di informazione in Italia perchè dice solo la verità. Le sue verità fanno male ai potenti. I suoi spettacoli in televisione non si vedono da una vita. Per fortuna che esiste internet.
Forza ragazzi. Andiamo per la nostra strada, le persone oneste di questo paese ci stanno aspettando. Io ho già cominciato camminare con gli amici di Grillo.

Le nostre idee non moriranno mai.

Rebecchi Lorenzo

26.8.07

Pena di morte - Giovani IdV: Foster condannato in processo a intenzioni, ma dove sono i Radicali?



Image ROMA, 24 agosto 2007 - "La tragedia di Kenneth Foster ha dell'incredibile: condannato a morte per un omicidio che non ha commesso, in quello che in Italia chiameremmo un processo alle intenzioni". Così Lorenzo Di Pietro, Coordinatore Nazionale dei Giovani dell'Italia dei Valori, interviene sul caso dell'afroamericano condannato a morte in Texas.

"Tutti dobbiamo reagire di fronte a quella che non può essere chiamata giustizia prendendo una posizione netta contro fatti del genere. È ora che l'intera classe politica si assuma le sue responsabilità e si attivi concretamente per scongiurare questa esecuzione. Mi chiedo dove siano i signori Pannella, Bonino e Capezzone, di solito in prima linea per la salvaguardia dei diritti umani, ma troppo spesso pronti a mettere la testa sotto la sabbia quando l'incriminato è l'"amico americano".


Ufficio Stampa Giovani IdV

17.8.07

La fortuna di chiamarsi Mastella

Care figliole,
spero che di darvi tutto il necessario per affrontare gli ostacoli della vita e spero di riuscire a darvi l’affetto che meritate.
Ma una cosa non riuscirò mai a regalarvi. Di cosa parlo? Parlo di un cognome importante. Vi chiamerete Rebecchi come il vostro caro padre. La nostra famiglia è rispettata in paese e non avrete nulla di cui vergognarvi.
Vedete che nella vita c’è chi può e chi non può. A volte conta avere un nome famoso. Guardate i calciatori. Con il loro nome riescono a percepire compensi milionari sfruttando i propri nomi o sopranomi sulle magliette. Addirittura ci sono sportivi che riescono a utilizzare un numero che si riferisce a quello utilizzato nelle loro gare sportive. Riescono per questo ad avere sponsor che li pagano profumatamente. C’era uno sportivo che aveva il numero 46 nelle competizioni motociclistiche e ..... Ma non diciamolo troppo in giro perché se lo viene a sapere il fisco sono guai.
Come stavo dicendo che ci sono persone che con le loro parentele politiche arrivano addirittura dappertutto.
Riescono ad entrare nella Rai, nei ministeri, nelle ambasciate, nelle aziende pubbliche. Vengono eletti in parlamento senza problemi. Vedi il nipote di Andreotti.
Sono persone che avranno quello che meritereste voi. A volte non bastano le conoscenze. Bisogna essere figlio di qualcuno. Solo così si aprono certe strade. Non pensate che per questo siano più bravi e preparati di voi. Anzi arrivano il alto solo perché sono raccomandati. Credetemi, non capiscono nulla del settore cui sono assegnati.
Senza farlo apposta prendono stipendi da favola. Mentre a noi, poveri sudditi, toccherà lavorare, sgobbare, sudare, sacrificarsi per arrivare a fine mese.
Non ci credete. Lo sapevo. Siete ancora piccole. Vi faccio esempio lampante e attuale. Ti do le prove di quello che dico. Il figlio di Clemente Mastella, Pellegrino. Il nome è già un cinema.
Comunque, suo padre è stato deputato nelle file della DC, CCD. Ha fondato UDR con Cossiga, poi diventato UDEUR. Allora era diventato famoso per il salto della quaglia; ha lasciato l’opposizione insieme con Berlusconi per sostenere il governo D’Alema, ex avversario politico. Dopo è diventato Ministro della Giustizia nel governo Prodi.
Nel frattempo la madre, Sandra Lo nardo, si è data da fare. È stata eletta nelle file del partito del marito ed stata eletta presidente del consiglio regionale della Campania. È diventata famosa per essere andata a New York con un gruppo di amici per fare pubblicità alla propria regione o per motivi di rappresentanza. Tutto a spese del nostro contribuente.
Il figlio ha l’età del tuo papà, si laureato senza problema, ha dato l’esame da avvocato.
Il suo nome è emerso dalle intercettazioni sull’inchiesta di Calciopoli. Non era un gran procuratore perché non è riuscito a fare molti affari. Era del gruppo di Moggi. Una volta sciolta la società GEA, anche Pellegrino è rimasto disoccupato. Comunque non gli è mancato nulla. La disoccupazione non lo ha fatto star male. Si è sposato con tutti gli onori e con la presenza dell’intero governo Prodi. Ha pagato sicuramente papà bello.
E alla fine è riuscito grazie naturalmente alla sua preparazione ad avere un contratto di consulente dal ministero dello Sviluppo Economico. Percepirà 32.400,00 lordi fino alla fine dell’anno. Il tuo babbo prende il 20% in meno di lui . Peccato che il tuo papà quello stipendio lordo lo guadagna in un anno, mentre l’avvocato Pellegrino Mastella, lo prende in 4 mesi. La consulenza del figlio di Clemente serve per “approfondire le specificità dei modelli anglosassoni e le implicazioni con il diritto societario”. Invece il giovane avvocato è specializzato in tutto un’altra materia. La sua qualifica giurisprudenziale è in diritto comunitario, che non s’entrava nulla con la Gea. di Moggi e con il nuovo incarico.
Quindi credo che ciò provi che non sempre si arrivi in alto per meriti accademici o per particolari professionalità dimostrate sul campo. In Italia è tutto l’opposto. Se conosci i potenti, spesso vai avanti e superi gli altri. Non sai quanti cervelli rimangono per molto tempo a spasso e meriterebbero molto di più.
Care figliole non amareggiatevi, perché ho capito nella vita che quelle persone non hanno mai quello che serve veramente nella vita. Voi avrete l’affetto del vostro papà, della vostra mamma e della gente.
Loro che invece non sono nessuno. Avranno solo i soldi e non vivranno in pace. Anzi si attireranno l’ira della gente.
Passerà il tempo, ma prima o poi vi verranno in mente le parole del vostro caro padre.

Con affetto

Il vostro amato papà

16.8.07

Non è solo una lotta tra faide

Si è consumata ieri una strage senza precedenti della storia criminale italiana. Sono morti ben sei italiani di origine calabresi a Duisburg, massacrati con ben 70 colpi di arma da fuoco e con un colpo alla nuca per ogni vittima. Una chiara esecuzione militare organizzato dalle cosche, a quanto pare dalle prime notizie emerse dal corso delle indagini.
Si sta forse delineando una forma di mondializzazione del fenomeno criminale. E’ la prima volta che la ‘ndrangheta colpisce fuori dal nostro paese.
Sono ormai chiare e note le mosse delle nostre organizzazioni internazionali. Investono enormi profitti all’estero, riciclano il denaro sporco e aprono attività economiche fuori dal Belpaese. Investono i loro capitali all’estero. Aprono alberghi, ristoranti, catene di negozi. Costituiscono società finanziarie, immobiliare, off-shore. Aprono c/c nei paradisi fiscali. Corrompono doganieri, pubblici funzionari, politici per poter fare i loro traffici indisturbati.
Il bilancio di queste organizzazioni sono quasi pari a quello che viene prodotto dal bilancio del nostro stato italiano. La ‘ndrangheta è molto rispettata all’estero perché paga la propria merce in contanti e con molto rapidità.
Ha ricevuto gli onori dai narcotrafficanti colombiani perché pagano con liquidità le partite di droga, senza molti problemi. Per questo viene rispettata sul mercato criminale internazionale. Addirittura ha fatto da garante per un debito della mafia verso i creditori colombiani per il pagamento delle merci di sostanze stupefacenti.
È già partita la strada per il controllo dei mercati. Ormai gli interessi delle cosche non sono solo in Italia. Non credo che ci sia dietro solo l’intenzione di regolare i conti tra le cosche. Sono famose per il loro forte legame e per il loro vincolo di sangue. La ‘ndrangheta si è evoluta tra famiglie che risultano imparentate tra loro. Sono chiuse verso l’esterno, non emergono capi che non sono già appartenenti delle famiglie di origine. Non esiste un traccia di pentitismo tra loro, perché una dissociazione costituirebbe infliggere un colpo a dei propri parenti.
Infatti l’organizzazione non è stata messa in crisi dai collaboratori di giustizia in quanto il fenomeno dei pentiti è sta molto marginale.
Temo che gli effetti di questa internazionalizzazione del crimine possa portare a dei risultati che si sono visti a Boston o a New York con la mafia. Il controllo del territorio, la gestione dei capitali può sicuramente portare a delle conseguenze che si sono viste a Duisburg. In Italia i mafiosi sono sotto controllo e per cui dove si possono muovere liberamente riescono a commetter queste gravi delitti. Credo che sia il denaro uno dei motivi della strage e non solo una semplice faida.
Devo ammettere che ieri mi sono vergognato per quello che abbiamo visto. Non è emersa una bella immagine del nostro paese. Penso ai nostri connazionali che lavorano in Germania. Sono quasi un milione di unità. Avranno provato molta desolazione e tanta amarezza. Spero che non saranno discriminati per quello che è successo. Se fossero stati uccisi 6 extracomunitari con le stesse modalità in pieno centro a Milano, avrei voluto vedere cosa sarebbe successo e le critiche che sarebbe scoppiate verso gli stranieri. Si sarebbero scatenate le ira contro di loro. Il caro Gentilizi avrebbe magari lanciato l’idea della gogna.
Invece dovremmo riflettere per capire che è non c’è tutta questa differenza tra noi e il mondo. Dobbiamo guardare avanti. Dobbiamo aprire un confronto sincero e serio per individuare le forme per fermare questo scempio della civiltà. Dovremmo avere il coraggio di chiedere scusa alla Germania per quello che è successo sul loro territorio. Anche se in paesi come il Brasile, l'Argentina, la Svizzera, la Costa Rica o nei paradisi fiscali, i profitti delle nostre organizzazioni criminali sono ben accetti perché portano parecchio lavoro e guadagno al paese ospitante.
Comunque, per adesso cari tedeschi, perdonateci.

Rebecchi Lorenzo
GIV NOVARA

10.8.07

Abbiamo vinto noi!

Vi giro l'e-mail che mi è arrivata direttamente dagli alti funzionari dell'organizzazione non governativa "Medici Senza Frontiera" per l'impegno profuso nella battaglia contro la Novartis, multinazionale farmaceutica svizzera, che voleva impedire al governo Indiano di produrre medicine generiche a basso costo per i malati di ADIS, perchè, secondo loro, violavano la normativa internazionale sui brevetti, a sua volta adottata dalla legislazione indiana. Questa lettera credo che sia arrivata a tutti i sottoscrittori che hanno aderito alla petizione di Medici Senza Forntiere.
Questa fu la prima azione promossa dal GIV Novara, da quando si è costituita. La nostra proposta fu poi approvata dal nostro caro amico coordinatore nanzionale GIV Lorenzo Di Pietro, che fece pubblicare un mio articolo sul sito nazionale del GIV con cui facevo un appello a tutti i nostri givvini per aderire all'iniziativa divulgata da MSF.
La nostra attività di sensibilizzazione è servita a qualcosa. Abbiamo vinto noi. Adesso 80.000 persone in India potranno curarsi tranquillamente e vedranno ancora un futuro davanti a loro. Questi momenti di gioia li vorrei condivedere insieme a voi.
Abbiamo vinto anche grazie al vostro sostegno. Grazie a voi, abbiamo vinto per la vita. Ha vinto la cultura della vita contro la cultura del profitto a tutti i costi.

Rebecchi Lorenzo
GIV Novara


"Carissimo sostenitore,

Da parte di tutto lo staff di Medici Senza Frontiere vogliamo ringraziarti personalmente di aver aderito alla petizione di Medici Senza Frontiere per chiedere a Novartis di rinunciare alla causa intentata contro il Governo Indiano.
Come forse avrai già saputo, lunedì 6 agosto, la Corte Indiana ha respinto il ricorso della multinazionale Svizzera.
La Novartis aveva trascinato in giudizio il Governo Indiano per forzarlo a modificare la legge indiana sui brevetti in modo da ottenere una più facile e più ampia protezione della proprietà intellettuale per i suoi prodotti. Novartis affermava che la legge indiana – che consente entro certi limiti la produzione di versioni generiche di alcuni medicinali essenziali - non rispetta le regole fissate dall'Organizzazione Mondiale del Commercio. Ma queste lamentale lamentele sono state giudicate prime prive di fondamento dall'Alta Corte di Chennay.
La sentenza della Corte indiana è un grande sollievo per tutti i medici e i pazienti che nei Paesi in via di sviluppo dipendono dagli equivalenti generici e di qualità d e i farmaci salva-vita prodotti n India a prezzi accessibili per i Paesi più poveri.
Questa decisione avrà un impatto diretto su molte medicine che sono essenziali nei nostri progetti. Per esempio, l'India potrà evitare di riconoscere i brevetti su alcuni farmaci di nuova generazione cruciali per la terapia dell'HIV: in questo modo le industrie indiane potranno avviare la produzione di equivalenti generici e la concorrenza contribuirà ad abbassare i prezzi.
Abbiamo appreso con piacere che Novartis non intende opporsi alla sentenza e chiediamo alla multinazionale di astenersi da ogni ulteriore tentativo di far dichiarare illegittima la legge indiana.
Non ci illudiamo che questa sentenza possa risolvere il problema dell'accesso ai farmaci: c'è ancora molto da fare per abbassare i prezzi dei farmaci salvavita esistenti e per stimolare lo sviluppo di nuove medicine e test diagnostici disperatamente necessari. Ma la tua firma e quelle delle altre 420mila persone che hanno aderito hanno creato un movimento globale che ha aiutato l'India a mantenere il suo ruolo di "farmacia dei Paesi poveri".

Grazie di cuore per il sostegno!"

Tido von Schoen-Angerer ,
Direttore della Campagna per l'accesso ai farmaci essenziali, Médecins Sans Frontières

Christophe Fournier ,
Presidente Internazionale di Médecins Sans Frontières

Raffaella Ravinetto ,
Presidente di Medici Senza Frontiere Italia

P.S. Per maggiori informazioni sulla causa e per alter notizie consulti ill nostro sito www.medicisenzafrontiere.it o www.accessmed-msf.org

5.8.07

Quell'intervista a Nicolazzi è stata un'operazione ruffiana

Buongiorno, mi complimento con tutti coloro i quali hanno permesso ad Alessio Bacchetta di dar voce libera a Franco Nicolazzi. Lui non ha bisogno di comprarsi la pagina di un giornale, perchè tanto sa di poter dire tutto ciò che vuole ugualmente con dei "giornalisti stenografi".
Uno detta,l'altro scrive. Perchè Bacchetta non ha scritto che Nicolazzi vive una vita più che normale,visti i 9947 € (NOVEMILANOVECENTOQUARANTASETTE!) che percepisce mensilmente di pensione da ex parlamentare? Perchè non gli è stato chiesto il motivo della legge del 28 Febbraio 1985 numero 47 (nota come "condono edilizio Nicolazzi")?
Perchè non è stato ricordato che è stato condannato a cinque anni di reclusione nell'ambito dei processi legati agli episodi di corruzione di inzio anni Novanta (Tangentopoli) nel filone denominato "carceri d'oro"? Perchè non è stata chiesta la motivazione di fare presidente della fondazione Saragat un pregiudicato?
Mi chiedo: ma come fa una persona con un curriculum del genere ad aiutare il mio territorio?
Io mi vergogno di avere nel mio territorio persone del genere! Secondo il mio modesto modo di vedere, "Novara Oggi" ha riabilitato una figura ambigua.
Il giornalismo deve tener ben allenata la memoria, e deve informare i cittadini, non ingannarli e prenderli in giro.
Rispettate i cittadini e la vostra deontologia professionale invece di piegare la schiena di fronte ai potenti. Anche voi "giornalisti stenografi" siete responsabili delle condizioni in cui si trova oggi l'Italia.
Se "Novara Oggi" assumesse dei veri giornalisti,venderebbe maggiormente e,di conseguenza, stamperebbe molto più di 7630 copie, e ci guadagneremmo tutti.
In attesa di una risposta, che spero mi verrà data, porgo i miei più distinti saluti e auguro un buon lavoro.

Badà Simone
Gattico (Novara)