Ultimo stadio
Roberto Barbieri
Il Consiglio comunale di Torino, oggi 12 febbraio 2007, approverà un protocollo d'intesa tra la Città e la Juventus SpA che consentirà di fatto alla società bianconera di radere al suolo lo stadio Delle Alpi (costruito appena 17 anni fa per Italia '90 e costato 220 miliardi di lire) e inoltrare una richiesta di finanziamento di 120 milioni di euro per costruirne uno nuovo di zecca. Tutto ciò, ci dicono, viene realizzato per poter ospitare anche a Torino le partite dei campionati europei del 2012, nell'eventualità che questi vengano assegnati all'Italia. Ma quei soldi, che verrebbero anticipati dall'Erario, serviranno anche per costruire la nuova cittadella commerciale della Juventus.
Nell’epoca in cui le società calcistiche sono anche SpA, un mastodontico finanziamento pubblico a tasso zero altera non solo la competizione sportiva, ma pure il mercato azionario. In questa città, poi, la questione stadi assume toni da tragicommedia. Dopo aver ottenuto anni fa dal Comune per 25 milioni (meno di un terzo del valore commerciale) il Delle Alpi e il terreno circostante, senza aver mai provveduto alla ristrutturazione a proprie spese, che era alla base dell’accordo, la Juventus SpA in autunno ha dichiarato che avrebbe finalmente cominciato ad adeguare l’impianto secondo le norme UEFA e la Legge Pisanu, per un costo di 18 milioni, rendendolo disponibile per Euro 2012. Dopo pochi mesi, fiutando la possibilità di finanziamenti pubblici, si è passati dalla semplice ristrutturazione allo stadio faraonico, comprensivo di centri commerciali. Il preventivo è lievitato ad almeno 120 milioni di euro, anticipati inconsapevolmente dai gentili contribuenti italiani. Con molti meno soldi sarebbe possibile adeguare un impianto di proprietà del Comune come lo stadio Olimpico: è un impianto inaugurato da meno di un anno, pensato unicamente per le Olimpiadi, decantato come lo stadio più moderno d'Italia, ma che soprattutto a causa della scarsa capienza rischia di essere abbandonato a breve anche dal Torino FC. In un paese come il nostro, in eterna difficoltà con servizi e denaro pubblico, è vergognoso versare una cifra simile nelle casse di una privata SpA. Il sindaco Chiamparino ripete che dalle casse comunali non uscirà un euro. È una giustificazione che non regge: il Credito Sportivo fornisce finanziamenti pubblici, e anche se non derivano da imposte comunali, ma statali, sempre di soldi nostri si tratta. Se pure si decidesse, per ragioni logistiche, di candidare il Delle Alpi invece dell’Olimpico, sarebbe inconcepibile sostenere un finanziamento superiore ai 18 milioni effettivamente necessari per poter giocare gli Europei a Torino. Lo Stato deve provvedere alla necessità, non al lusso. Non si capisce inoltre cosa c’entrino le attività commerciali con il Credito Sportivo e quindi perché questo dovrebbe finanziarne la costruzione. Se un privato cittadino decide di intraprendere un’attività commerciale, sopporta sulle sue spalle i costi dell’iniziativa. Se lo fa la Juventus SpA, le sue spese sono finanziate a tasso zero con i nostri soldi.
Per questo motivo lancio un ultimo, accorato, appello ai consiglieri comunali: valutate bene cosa andate a votare, non agite unicamente per spirito di appartenenza ad una maggioranza, che oltre tutto nel programma elettorale non prevedeva assolutamente omaggi alla Juventus SpA.
5 Comments:
La delibera, come era prevedibile, è stata approvata. Oggi per me è un giorno molto triste, Torino non si dimostra capace di sganciarsi da certe sudditanze... e io da torinese soffro......
A questo punto, da italiano, mi tocca sperare che i Campionati europei del 2012 non vengano assegnati all'Italia....
Dai Roby, effettivamente hai ragione, ma l'idea di uno stadio all'inglese in Italia, di questi tempi, è qualcosa di innovativo che non può esser scartato. Mi fa strano che non venga presa in considerazione l'ipotesi di finanziare solo l'area non commerciale... Forza Juve comunque! ; )
hai ragione!
Hai il mio appoggio.
Bravo Roberto
Robi, giusta la tua posizione, sbagliata quella dei disinteressati.
Io avrei votato no.
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