Successo o insuccesso
Vi scrivo perché ho notato che spesso avvengono degli avvenimento che dovrebbero essere dei successi per storia del nostro paese e invece passa subito nel dimenticatoio.
Se ne parla, magari con euforia, ma poi non emerge nulla fino a quando non ci accorgiamo che l’emergenza non è superata ed anzi siamo ancora dilaniati dal solito problema che esiste da molti decenni.
Di cosa parlo? Della mafia, della camorra, del ‘ndrangeta, sacra corona unita ed ancora della mafia albanese, russa, ucraina, nigeriana ecc.
Infatti recentemente sono stati arrestati presunti mafiosi vicini alla cosca erede di Bernardo Provenzano e sono stati sequestrati circa 16 milioni di euro di profitti ottenuti illecitamente.
Credo che questa si una vittoria di tutte quelle forze impegnate sul territorio a tutela la sicurezza dei cittadini. E’ un successo non solo delle forze dell’ordine, ma di quelle organizzazioni civili che ogni giorno sudano e resistono di fronte all’arroganza del potere criminale.
Se ne è parlato sui telegiornali molto il giorno stesso; abbiamo letto qualcosa sui giornali, ma il giorno dopo ancora tutto ha ripreso a marciare come se non ci avessimo guadagnato nulla.
Ma come? Pochissimi politici hanno esultato. Molti invece si sono defilati, mentre altri hanno tenuto la bocca chiusa. Pochi complimenti per i nostri militari, alla Polizia, ai nostri magistrati che sono impegnati in prima linea.
Mentre per quanto riguarda la vicenda della bella e viziata Veronica, che non fa altro che spendere i soldi del maritino, diventa la prima notizia dei telegiornali e organizzano nella prima serata televisiva degli approfondimenti sull’argomento.
Ma perché allora della vittoria contro il vertice della mafia, che viene decapitata proprio quando cerca di riorganizzarsi o gli sta per rinascere la testa, le si dedica lo spazio pari a quello che viene concesso per la pubblicità del Kinder Bueno.
Non dovremmo invece parlare di più del fenomeno che rovina la vita e il futuro dei giovani, che ha fatto più morti di tutte le stragi terroristiche, che soffoca le imprese, che defrauda le casse dello Stato, che frena lo sviluppo e che crea disoccupazione?
Non dovremmo parlarne di più per far conoscere ai cittadini la situazione attuale e per intuire quali vantaggi potremmo avere se cercassimo di collaborare e non convivere con le società e le logiche mafiose?
Non potremmo parlarne più spesso per dare entusiasmo ai cittadini per le conquiste ottenute contro i delinquenti? Per dare coraggio alla popolazione ormai depressa e disillusa per la situazione sociale che non cambia mai? Per ridare fiducia ai cittadini nei confronti delle istituzioni?
Potremmo spiegare i danni che crea alla collettività per recuperare quel terreno di legalità che ci appartiene, in modo che non ci sia un’altra immigrazione di giovani in cerca di un futuro migliore.
Ma il mio dubbio è e rimane sempre lo stesso sul fatto che ogni volta si cerca sempre di parlare il meno possibile di organizzazioni criminali o quando si vuole deviare l’argomento. Si tenta di non dare troppe informazioni perché meno il cittadino conosce la realtà e più è facile preda delle logiche di potere.
Credo che noi non abbiamo bisogno della mafia, ma a qualcuno quella sporca realtà fa troppo comodo ed è e rimarrà una risorse insostituibile per continuare a godere dei privilegi che arrivano da certe poltrone.
Lorenzo Rebecchi
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