24.1.07

Doppia bocciatura

Marco D'Acri
Come ogni bugia viene a galla, così oggi, nel mare delle leggi della scorsa legislatura qualcosa è iniziato ad intravedersi. La Commissione europea si è infatti espressa contro le sovvenzioni statali al decoder terrestre, dichiarandole illeggittime e capaci di distorcere il mercato. In fondo era un effetto semplice da intuire per una sovvenzione che aveva come scopo quello di rendere più digeribile la Gasparri, legge con la quale l'esecutivo del più grande privato nel settore televisivo ha deciso di regolare il business del capo... e un po' anche del fratello. In fondo lo scorso esecutivo aveva affermato, con quelle sovvenzioni, di essere consapevole che altrimenti il digitale terrestre avrebbe faticato a prender piede, come fatica negli altri Paesi, dove per la verità si è smesso da tempo di investirci. Allora sovvenzioni, soldi pubblici negati ad altri scopi, messi lì a reggere un'architettura di dubbio valore, disegno che, contro l'evidenza, ha il coraggio di dirci che le reti in Italia sono un centinaio. Ebbene, la Commissione Europea, sicuramente stupita di dover intervenire, ci ha segnalato l'evidente errore. Così Rai e Mediaset dovranno rimborsare. Ah...per non dimenticare dico ora che non tutta la Commissione si è dichiarata per l'illeggittimità delle sovvenzioni. Un Commissario si è dissociato, il Vicepresidente della Commissione, Franco Frattini , di Forza Italia, chissà perché... Contro la norma comunitaria che vuole i Commissari operare nell'interesse dell'Unione e non dei Paesi che li hanno nominati, Frattini ha deciso di difendere le posizioni nazionali. Così come aveva fatto un mese fa quando aveva dichiarato di dubbia sostenibilità la ricetta che la Finanziaria Padoa-Schioppa ha imposto al Paese, salvo poi essere smentito dal Commissario agli Affari Economici, Almunia, che ha dato l'assenso alla manovra italiana. Vabbè... sono passati i tempi di Mario Monti, "SuperMario" come lo chiamano a Bruxelles, ora ci tocca Frattini, dopo la bocciatura di Buttiglione, che era stata la nostra prima scelta, da parte del Parlamento Europeo.
A proposito di bocciature non è finita. Oggi la Corte Costituzionale ha dichiarato illeggitimo l'articolo 1 della legge Pecorella (che mi preme ricordare essere, oltre che relatore della legge, anche avvocato di Silvio Berlusconi) che impediva al Pubblico Ministero, di ricorrere in caso di proscioglimento. Si torna all'uguaglianza tra accusa e difesa. Durissimo il commento dell'ex premier: «Non siamo in una vera e piena democrazia. Questa sentenza della Corte Costituzionale ci riporta indietro ed è la conferma che tutte le istituzioni sono in mano alla sinistra che fa quello che vuole. Questa è una cosa negativa e preoccupante per tutti». Forse è ancora più preoccupante che chi ha guidato il Paese non riconosca uno dei baluardi della democrazia liberale, la Corte Costituzionale, e faccia sempre in modo di delegittimarla.
Marco D'Acri.