12.1.07

Le mafie invisibili

vignetta di Bucchi da La Repubblica

Si è sempre parlato di Mafia abbinandola al Sud e a forme di vassallaggio moderno, a risoluzione di conti col sangue, al racket, ai pizzini e ai rapimenti. Effettivamente tutto questo è vero, però ci sono “mafie nordiche” che non vengono raccontate dai media e, a pensarci bene, nemmeno dalla gente comune per un semplice motivo: l’omertà e la paura. Veniamo al problema.
I cosiddetti “Cittadini dell’ordine”(il nome cambia a seconda della società territoriale per cui lavorano) sono, o meglio, dovrebbero essere dei vigilantes notturni per la salvaguardia della sicurezza notturna per i cittadini ma soprattutto per i negozianti. Infatti sono proprio i negozianti che devono pagare mensilmente il loro servizio in cambio di:
- 3 controlli fisici al negozio durante la notte;
- distogliere i malintenzionati dal procedere;
- segnalare alle forze dell’ordine o fermare immediatamente i ladri.
Fin qui niente di nuovo, tutto bene… Peccato che questi vigilantes sfreccino ai 100 km/h in centro a città e paesi (con grande rischio di incidenti), infilino una manciata dei tagliandini di presenza nelle saracinesche dei negozianti e scappino via noncuranti della situazione intorno al negozio. In un’oretta al massimo hanno fatto tutto, ma il problema non è questo perché nell’amministrazione pubblica succede ben di peggio… Il problema è il racket! I negozianti sono costretti a pagare questo servizio anche se non lo vogliono (vicinanza casa-negozio) e le tariffe non sono proprio risibili per un piccolo commerciante. Un caso di esempio: in una cittadina della Prov. di Torino, la settimana prima che passasse il rappresentante di questa compagnia, ci furono due rapine con scasso nei negozi della città. Il clima della paura creato (appositamente?) ha aiutato la società a stipulare molti contratti coi negozianti: ben fatto davvero, peccato che eran 5 anni che non avvenivano rapine… Ma forse sono io malizioso! Ora, però, bisogna mantenere questi contratti anche se non lo si vuole più altrimenti la società ci perde. E che fare? Semplice, l’avete già intuito. Il primo negoziate che ha rifiutato di continuare a pagare questo servizio si è vista la saracinesca danneggiata totalmente due settimane dopo… Ma forse sono io malizioso! Ma ditemi voi? Non è racket questo? Così, gli altri commercianti continuano a pagare per paura e a tacere per omertà. Questa è una piccola storia che avviene in tanti comuni italiani e che aggiungerei come appendice all’articolo di Lorenzo sull’italiano medio. Potremo mai cambiare? Ai posteri l’ardua sentenza.
Pierpaolo Laurenti