6.1.07

Benvenuto 2007

Marco D'Acri
Eccoci nell'anno nuovo, è arrivato il tempo dei buoni propositi. Innanzitutto la buona notizia è che la Befana, se da un lato ci strapperà via le feste, dall'altra ridarà dignità a quelle migliaia di Babbi Natale, offesi nella loro tradizione ed appesi per circa un mese ai balconi delle nostre città. Poveri Babbi Natale, ormai estromessi dai classici camini e costretti a diventare provetti arrampicatori panciuti. Comunque domani finirà la festa e ci lascerà nuove e vecchie considerazioni.
L'Unione Europea è da questi giorni composta da 27 Stati con l'ingresso di Romania e Bulgaria e, sempre dal primo gennaio, se andremo in Slovenia non dovremo più cambiare le nostre banconote. La notizia di nuovi membri è sempre positiva, ma è proprio ora di rimettere mano al principio democratico continentale, dare nuovi poteri al Parlamento Europeo, unica espressione di rappresentanza elettiva e sbloccare la politica delle unanimità e delle maggioranze qualificate che con 27 Stati saranno sempre più difficili da raggiungere. Un in bocca al lupo alla Germania e alla sua cancelliera Angela Merkel che fino a Giugno avranno la responsabilità di guidare l'Unione. E la avranno nel periodo in cui, a Marzo, si celebreranno i 50 anni dai Trattati di Roma: se i segnali contano, qualcosa dovrà succedere. E un in bocca al lupo anche a noi che nella ripresa economica europea e nelle nostre possibilità di aggancio ci giochiamo tanto del nostro futuro. Speriamo in Padoa-Schioppa e nella sua ricetta, non possiamo più permetterci cure sbagliate, ma il suo passato europeo e i suoi successi sono di ottimo auspicio.
Un vinca il migliore per le Presidenziali francesi e un incoraggiamento particolare per Ségolène Royal, che potrebbe essere la prima donna a guidare la Francia. Nell'anno europeo delle pari opportunità non sarebbe male.
E un pensiero grande a quelle infermiere e medici imprigionati in Libia che attendono la pena di morte, inflitta per reati inesistenti e agnelli sacrificali di un regime spaventoso. In questo dovremo fare qualcosa. Dopo giornate in cui il nostro esecutivo nazionale giovanile ha così tanto discusso di Iran, sarebbe ora il caso che qualcosa facessimo per questo orrore che grida giustizia. Mi assumo in prima persona l'impegno di sollevare il caso al prossimo esecutivo nazionale e vi terrò informati.
Un paio di considerazioni sull''impiccagione di Saddam. Quanto successo ha reso più profondo l'Atlantico e con esso la distanza tra Europa e Stati Uniti. Questa volta, con la posizione inglese più chiara e con Spagna e Italia non più guidati da Aznar e Berlusconi l'Europa sta parlando con una voce sola ed è quindi più autorevole. La stessa Merkel a Washington ha proposto un tavolo tra Usa e Ue. La proposta di moratoria sulla pena di morte, chiesta dall'Italia presso il Consiglio di Sicurezza ONU, ne è conferma nonchè grande mossa del nostro Governo, ora che i Paesi arabi sono più disposti a discuterne. Speriamo possa avere successo.
Ancora su Saddam è avvenuto uno scontro che avrà grandi ripercussioni ed è quello tra USA e Vaticano. Nel giorno in cui Bush ha parlato di giustizia fatta, Benedetto XVI ha parlato di atto di barbarie. Quelli che Massimo Franco del Corriere ha definito "imperi paralleli legati dall'anticomunismo", iniziano a dividersi e sembra inesorabilmente. Sarà un fenomeno da osservare con attenzione.
Infine un pensiero tutto per noi, come GIV, come IdV e come generazione precaria. A maggio ci saranno alcune elezioni Amministrative, sono certo che il lavoro di Antonio Di Pietro sarà premiato. Riesce a parlare con parole semplici alla gente comune e nello stesso tempo a trasmettere valori antichi e profondi. Mi auguro che l'Italia lo capirà e ne sono fiducioso. E spero che allo stesso tempo questo impegno non venga utilizzato a livello locale da nuovi arrivati o da persone che salgono sui carri all'ultimo minuto. Per spiegarmi meglio mai più De Gregori (...non il cantante ma plurale di De Gregorio), gli elettori non capirebbero nuovi errori. Quindi forza con il controllo democratico sui partiti, ce lo ha ricordato anche Napolitano. Infine un augurio a tutti, anche a me, perchè il tempo del lavoro precario o insicuro, dell'individualismo sfrenato, delle feste non sentite, non ci tolga la speranza, i sogni, il coraggio e la volontà. Uniti si superano le difficoltà. E' un augurio per l'Unione, che dovrebbe fare la forza, e per il nostro gruppo. Insieme possiamo fare la nostra parte. Forse non basterà, ma ci farà sentire sulla strada giusta.
Un caro saluto, Marco D'Acri.