Addio Stazione Termini?
Marco D'Acri
Pubblichiamo questa lettera appello inviataci dall'amico di Critica Liberale Giovanni Vetritto. Anche questo succede in tempi di strane sovrapposizioni tra Stato e Chiesa. Al fondo alcune mie considerazioni.
"La pretesa di intitolare al Papa Giovanni Paolo II la stazione centrale "Termini" della capitale della Repubblica italiana non è che il culmine del confessionalismo istituzionale. La decisione è stata assunta con un colpo di mano antidemocratico, non trasparente, in periodo di silenzio-stampa, nonostante fosse stata già precedentemente contestata da migliaia di cittadini e da centinaia di associazioni italiane ed estere. Il sindaco Veltroni ha così negato il carattere laico delle istituzioni e il profondo pluralismo culturale, politico e religioso della società in cui viviamo. Ha perduto il rispetto per ogni convinzione che non sia quella cattolica. Riteniamo che, quanto meno, decisioni destinate a segnare a tempo indeterminato il volto di Roma dovrebbero essere prese senza demagogia e senza opportunismo.
Il 23 dicembre sarà ricordata a Roma come una data infausta per la laicità e la democrazia delle istituzioni.
L’Assemblea delle associazioni laiche romane
- invita tutti i cittadini a far sentire la propria protesta sui giornali, sul sito del Comune di Roma e al call center 06.0606.
- richiede la convocazione di una riunione straordinaria del Consiglio comunale per dibattere pubblicamente questa improvvida decisione.
- invita i comuni italiani a protestare contro lo stravolgimento del nome storico della Stazione della capitale italiana e contro la prassi inedita del Comune di Roma con cui si è appropriato di un simbolo della comunità nazionale.
- invita tutti i cittadini a sottoscrivere questo documento di protesta presso info@italialaica.it, in vista di una prossima assemblea cittadina."
"La pretesa di intitolare al Papa Giovanni Paolo II la stazione centrale "Termini" della capitale della Repubblica italiana non è che il culmine del confessionalismo istituzionale. La decisione è stata assunta con un colpo di mano antidemocratico, non trasparente, in periodo di silenzio-stampa, nonostante fosse stata già precedentemente contestata da migliaia di cittadini e da centinaia di associazioni italiane ed estere. Il sindaco Veltroni ha così negato il carattere laico delle istituzioni e il profondo pluralismo culturale, politico e religioso della società in cui viviamo. Ha perduto il rispetto per ogni convinzione che non sia quella cattolica. Riteniamo che, quanto meno, decisioni destinate a segnare a tempo indeterminato il volto di Roma dovrebbero essere prese senza demagogia e senza opportunismo.
Il 23 dicembre sarà ricordata a Roma come una data infausta per la laicità e la democrazia delle istituzioni.
L’Assemblea delle associazioni laiche romane
- invita tutti i cittadini a far sentire la propria protesta sui giornali, sul sito del Comune di Roma e al call center 06.0606.
- richiede la convocazione di una riunione straordinaria del Consiglio comunale per dibattere pubblicamente questa improvvida decisione.
- invita i comuni italiani a protestare contro lo stravolgimento del nome storico della Stazione della capitale italiana e contro la prassi inedita del Comune di Roma con cui si è appropriato di un simbolo della comunità nazionale.
- invita tutti i cittadini a sottoscrivere questo documento di protesta presso info@italialaica.it, in vista di una prossima assemblea cittadina."
Assemblea delle Associazioni Laiche Romane.
Di tutti i romani che ho sentito nessuno mi sembra particolarmente convinto di questa decisione del Comune di Roma, anzi. Non ho idea con quale maggioranza tale decisione sia stata presa ma è andata così. Avrei compreso maggiormente se si fosse deciso di intitolare la Stazione più importante d'Italia a Karol Wojtyla, con il nome laico di Giovanni Paolo II. Oppure una buona idea sarebbe stata quella di un referendum, così da intercettare il volere popolare. Resta la sensazione che tutto si sia deciso sull'onda di una trovata ad effetto che non sembra essere condivisa dai più. Una provocazione: voglio proprio vedere se ad ogni Papa si cambierà il nome della Stazione, neanche fosse quella di Città del Vaticano piuttosto che della Capitale d'Italia. Marco D'Acri.
6 Comments:
simpatico esempio di disinformazione anticlericale.
La stazione Termini NON ha cambiato nome, Stazione Termini era e stazione Termini rimane.
E' stata solo "dedicata" allo scomaprso pontefice
E la decisone del consiglio comunale di Roma non è stata presa in onore del Papa in quanto tale, ma in onore della enorme rilevanza morale della persona, che è stato ANCHE papa.
Se poi vogliamo discutere sul fatto che GPII sia o meno stato uno dei giganti del XX secolo facciamolo pure. Ma penso sia un argomento fuori discussione, per chi è ancora dotato di un minimo di indipentente onestà intellettuale.
Non discuto la rilevanza morale del Papa, non è questo il problema in questione. Chi mi attribuisce questa intenzione non offre un esempio di quell'onestà intellettuale che chiede agli altri. Chiedere un referendum significa chiedere democrazia e non fare professione di anticlericalismo. Onore a Giovanni Paolo II ma lasciamo stare le stazioni ferroviarie italiane...mi sembrano fuori luogo.
beh, visto che la decisione è stata democraticamente presa in consiglio comunale (a maggioranza) da rappresentati eletti dal popolo, non mi pare la democrazia sia stata violata, ma bensì nell'esercizio legittimo di interpretare una sorta di "sentimento" popolare.
E proprio per onestà intellettuale, vorrei proprio sapere quanti italiani andrebbero alle urne per questa "democratica" consultazione che sarebbe oltremodo dispendiosa per le già messe male casse dello stato.
E, ad abundantiam, magari sarebbe più utile convocare i comizi, che so, per l'abrogazione della legge elettorale, per la tav in val di susa, per la diminuzione dei parlamentari che si aumentano stipendi e pensioni e hanno una produttività che se l'avessi io sarei stato licenziato in tronco da un pezzo, per interdire galan dopo la sua reazione ai vescovi del veneto, insomma, ce ne sarebbero un certo che di migliori argomenti per invitare l'italico popolo a dire la sua.
E se poi vogliamo parlare ancora di onestà intellettuale, io non mi sono mai sognato di dire che tu stia mettendo in discussione la rilevanza morale del papa, ma forse stai studiando da politico e ti alleni nella manipolazione dei concetti.
Fossero questi i problemi di laicità che attanagliano l'Italia non saremmo messi male.
Inoltre sarebbe illuminante sapere perchè una stazione ferroviaria sarebbe fuori luogo piuttosto che una via o un sanatorio, (ribadendo che Termini NON è stata intitolata, ma dedicata, che è tutta un'altra cosa). Secondo il vostro concetto di laicità ai pontefici andrebbero dedicati solo gli oratori a prescindere dalla rilevanza morale e sociale che hanno avuto?
Sarebbe come dire che a Nelson Mandela potrebbe essere intitolato solo un CPT!!
Ma spero non sia questo il vostro pensiero, anche se logica porta a...
And last but not least...
Meno male che fate parte dell' Italia dei VALORI, ed invece di gioire per il riconoscimento nei confronti di un uomo che ha fatto dei Valori un caposaldo della sua vita, in nome di un non meglio chiaro concetto di laicità dell Stato, cascate in questi tranelli da bassa dialettica.
Personalmente (ma sono solo un voto, non preoccupatevi) grazie a questa vostra "sensibilità" a questa specifica questione mi avete fatto capir meglio come avete intenzione di muovervi.
E di conseguenza saprò come meglio interpretare in futuro.
Un paio di puntualizzazioni di metodo, per il resto va bene che ognuno abbia le sue idee sulla dedica a Giovanni Paolo II della stazione Termini.
Non mi alleno per niente, non manipolo i pensieri di nessuno, non cerco il voto. Non mi preoccupo perchè tu sei un voto, anzi dialogo con chi la pensa diversamente da me e può anche aiutarmi a comprendere vari punti di vista.
Le puntualizzazioni rapide:
- di cattivo gusto il passaggio da tu a voi. O è una eccesiva deferenza, o preferisci etichettare la mia opinione, espressa a mio nome, come quella di tutto il parito che, per fortuna, riconosce la libertà di espressione individuale e non impone il pensiero unico, come da altre parti;
- se decidi la bontà di un movimento politico dalle idee di uno dei suoi iscritti giovanili, non rendi merito alle tue opinioni politiche, qualunque esse siano, che certamente hanno radici più solide;
- in questa legislatura gli stipendi degli onorevoli non sono aumentati. anzi, ministri e presidente del consiglio hanno ridotto i propri stipendi sin da settembre, anche grazie all'intervento di Antonio Di Pietro,
- sulle espressioni di Galan concordo con te, sono di una gravità estrema. Non le commento.
Hai ragione, ho sbagliato a prendere la parte per il tutto, ma non l'ho fatto apposta...non tacciarmi di cattivo gusto, avevo semplicemente buttato giù i pensieri in maniera separata e poi li ho assemblati senza far caso al soggetto. Non ne avevo intenzione.
D'altro canto scrivi su un blog "intitolato" e quindi l'eventuale associazione sarebbe anche legittima, ma prendo atto della precisazione che è una tua idea strettamente personale.
Poi io non ho MAI affermato che QUESTA legislatura si sia aumentata gli emolumenti (ma ce lo aspettiamo, visto che purtroppo è costume consolidato adeguare il misero stipendio di parlamentare, ed annessa pensione, al costo della vita. Al resto del popolo, che il parlamentare dovrebbe SERVIRE, ci penserà Iddio...).
Anzi, spero sinceramente che QUESTO governo(che ha il mio incondizionato appoggio e credo sia sulla strada giusta, nonostante il mugugno anche nelle file del suo elettorato) sia un chiaro segno di rottura con il passato e che tracci la strada verso un Paese meno diviso, più onesto, più solidale e anche magari più attento ai problemi reali del quotidiano, invece che perdersi in sterili battaglie ideologiche, tra l'altro di anche basso contenuto, e che non portano a nulla se non ad aumentare tensioni e divisioni inutili.
Dico una cosa...il percorso dei commenti che abbiamo postato riletti mi danno una bella impressione. La capacità di partire da punti di vista diversi e reciprocamente spigolosi, anche con accenti forti, ed arrivare ad uno "stralcio" delle idee non condivise, con gli opportuni chiarimenti (es.la dedica e non l'intitolazione, da me non considerata a sufficienza oppure il post a titolo personale e non partitico), fino ad essere d'accordo su un metodo. Partire dai punti sui quali si possano trovare accordi. La via che proponi sulle azioni concrete e non sulle ideologie, può cambiare il passo dell'Unione...e forse, come proverbio vuole, fare la forza.
Grazie dello scambio di opinioni.
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