6.9.06

Antonio Matarrese. Il nuovo che avanza


Marco D'Acri
Sembrava impossibile, invece è successo. Il mondo del calcio che abbiamo avuto conferma essere corrotto e "truccato", nonchè profondamente volgare, è riuscito a darsi una ripulita. Finalmente la glasnost all'italiana, l'operazione trasparenza, è avvenuta e con la nuova stagione uno dei più importanti settori economici del nostro paese è al sicuro. Nello stesso tempo si è chiuso il periodo dei conflitti di interesse con Galliani, presidente del Milan e della Lega Calcio, che concedeva i diritti TV a Mediaset, di proprietà del suo superiore nella società rossonera che alcuni ricorderanno come presidente del Consiglio e quindi come dirigente della politica dell'esecutivo in tema di sport. A sugellare il rinnovamento è stato chiamato su una delle poltrone più alte del calcio italiano Antonio Matarrese. Come non ricordarlo nei ruggenti anni '80 dal debito galoppante, quando, deputato DC e presidente della Lega Calcio prima e della Federcalcio poi, passava dall'organizzazione dei Giochi del Mediterraneo di Bari '87 a quella dei mondiali di Italia '90, capolavoro di efficienza e lungimiranza. Ancora oggi gli stupendi stadi di Torino e Bari, o le grandi stazioni come Roma Ostiense (date un'occhiata se potete), ci mostrano nella loro grandezza mai riempita il valore di quelle scelte. E come dimenticare quanta ricchezza gli appalti di quegli anni hanno portato al nostro settore edile (... e non solo quello edile...). E non osate insinuare maldicenze sul fatto che il fratello di Matarrese, Vincenzo Matarrese, già presidente del Bari Calcio, è uno dei più grandi costruttori del Sud Italia, è solo una coincidenza... e poi, vorrete mica togliere la libertà di impresa?..ah....ecco!
Questa è l'Italia che guarda avanti e Matarrese è l'esempio massimo che la nazione offre in termini di ricambio generazionale e meritocrazia. A proposito, caro Moggi, non disperare. Tra qualche anno, placata la tempesta, potrai rientrare ad alti livelli nel plauso generale!
Marco D'Acri.
P.s.: Il grande Giacinto Facchetti, lui sì vero esempio, ci ha lasciato. A lui negli anni nessuno aveva mai pensato come guida della Lega. Mah...che Bel Paese, forse Beppe Grillo ha ragione, il calcio bisognerebbe iniziare ad odiarlo.